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Sanità al collasso: chi non paga, aspetta. O rinuncia

Mercoledì 7 maggio in Sala Santa Marta un incontro promosso dal PD per dare voce ai cittadini, raccontare disservizi e proporre soluzioni. Con Pentenero, Salizzoni, Bolzanello e il segretario cittadino Giglio

Sanità al collasso: chi non paga, aspetta. O rinuncia

Francesco Giglio

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In un'epoca in cui la salute pubblica sembra più un privilegio che un diritto, è tempo di alzare la voce. È tempo di raccontare cosa succede davvero quando si ha bisogno di cure e si incontra un sistema che risponde con liste d’attesa infinite, ticket troppo alti o l'assenza totale di informazioni. Perché, oggi, in Piemonte, quasi una persona su dieci ha rinunciato a curarsi. L’8,8% per la precisione. Un dato allarmante, persino peggiore della media nazionale.

A pagare sono sempre gli stessi: chi ha meno, chi è più fragile, chi non ha tempo da perdere o soldi da anticipare. E il paradosso è che una possibile soluzione, in teoria, esiste già.

Si chiama “percorso di tutela” ed è previsto dalla legge: un meccanismo che consente, in situazioni specifiche, di ottenere visite ed esami in tempi certi anche in strutture private accreditate o in intramoenia, senza spendere un euro in più oltre al ticket. Ma in pochi lo conoscono. In pochissimi lo usano. Perché il CUP non lo dice. Perché la Regione ha disegnato un percorso complicato, opaco, disincentivante.

È a partire da questa realtà che il Partito Democratico di Ivrea ha deciso di promuovere un momento di ascolto e confronto pubblico. Una serata aperta a tutti, per dire ad alta voce: “Dì la tua!” – questo il titolo dell’iniziativa in programma mercoledì 7 maggio alle ore 21 nella Sala Santa Marta di Ivrea.

Sul palco, a raccogliere le testimonianze dei cittadini e a proporre riflessioni concrete, ci saranno Gianna Pentenero, capogruppo PD in Consiglio Regionale, Mauro Salizzoni, consigliere regionale PD ed ex chirurgo di fama internazionale, e Annalisa Bolzanello, ostetrica e consigliera comunale a Ivrea. A moderare l’incontro sarà Francesco Giglio, segretario cittadino del PD.

Non sarà un comizio, né una passerella. Sarà un esercizio di democrazia reale, dove le protagoniste saranno le storie di chi ha avuto bisogno di cure e ha trovato porte chiuse, attese interminabili, risposte evasive o la necessità di tirare fuori centinaia di euro per poter essere visitato.

Perché il problema non si risolve da solo. Serve attenzione. Serve impegno. Serve costruire un percorso di aiuto concreto, in grado di individuare e denunciare le criticità, ma soprattutto di suggerire strumenti per affrontarle. Anche, se necessario, attraverso il ricorso temporaneo e controllato a ciò che la legge già prevede: l'intramoenia o il privato accreditato, senza costi aggiuntivi per i cittadini.

La salute non aspetta, recita lo slogan dell’iniziativa. E i cittadini nemmeno. A Ivrea, si accende un faro su un tema che riguarda tutti, nessuno escluso. Perché la sanità pubblica si difende solo partendo dalle storie vere, dalle difficoltà quotidiane, dalla consapevolezza che ogni ritardo è un danno. E ogni rinuncia, un fallimento dello Stato.

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