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Memorie di montagna, ritorni e personaggi veri: E.C. Bröwa presenta “La Strada Nera” a Viù

Sabato 12 aprile, al Caffè Rocciamelone, un nuovo pomeriggio dedicato alle Valli di Lanzo, tra parole, ricordi e letteratura

Memorie di montagna, ritorni e personaggi veri: E.C. Bröwa presenta “La Strada Nera” a Viù

La strada nera

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Un pomeriggio per tornare indietro nel tempo, per ritrovare volti, paesi, atmosfere. Un nuovo appuntamento culturale attende i lettori e gli appassionati delle Valli di Lanzo: sabato 12 aprile, alle ore 17.00, il Caffè Rocciamelone di piazza XXIV Maggio a Viù ospiterà la presentazione del libro La Strada Nera, ultima opera dello scrittore E.C. Bröwa, che torna a raccontare la montagna, la sua gente e i luoghi dell’anima.

Non è un semplice romanzo, La Strada Nera. È un ritorno. È un viaggio nella memoria e nelle pieghe di un tempo che pareva immobile e che invece, nel silenzio, rischia ogni giorno di scomparire. È la storia di Giacomo, un uomo che decide, dopo trent’anni, di tornare nel paese della sua infanzia, in quella montagna che l’ha visto crescere, con le sue luci e le sue ombre, con la sua durezza e la sua umanità.

Il libro, già definito da molti come una sorta di "piccola epopea delle Valli", è il ritratto sincero e commosso di una comunità di montagna, raccontata attraverso lo sguardo di un bambino che, diventato adulto, non riesce a ignorare il richiamo delle radici. Ci sono personaggi reali, o almeno verosimili, figure talmente bizzarre da sembrare uscite dalla fantasia, ma che appartengono invece a quella verità profonda che solo i paesi piccoli e le vite raccolte possono generare. C’è la fatica quotidiana, c’è la miseria dignitosa, c’è l’allegria semplice e condivisa, e c’è quella socialità montanara che il tempo moderno ha sfilacciato, lentamente, senza far rumore.

Durante l’incontro, E.C. Bröwa dialogherà con Alessandro Mella, scrittore, divulgatore e profondo conoscitore delle storie locali. Sarà l’occasione per scoprire non solo il libro, ma anche il dietro le quinte della sua nascita: le fonti, gli aneddoti, gli incontri che hanno ispirato la narrazione.

L’appuntamento, aperto a tutti e ad ingresso libero, si inserisce nel solco delle iniziative che Viù sta dedicando alla cultura e alla valorizzazione della propria identità territoriale. Un modo per parlare di letteratura, sì, ma anche di identità, di memoria collettiva, di un mondo che cambia e che rischia di perdersi se non viene raccontato.

La Strada Nera non è nostalgia: è consapevolezza. È la presa d’atto che certe storie, se non vengono scritte e condivise, svaniscono. E che certe montagne, per continuare a esistere, devono restare anche dentro chi se ne è andato.

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