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Assunta Madera presenta La panchina dei gelsi: il riscatto di Nicolas tra scuola, parrocchia e criminalità

Il primo romanzo dell'autrice esplora il difficile cammino di un ragazzo nato ai margini, tra errori, speranze e il ruolo cruciale delle istituzioni nel suo destino.

Assunta Madera

Assunta Madera

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La sala del Consiglio comunale di Venaria Reale si prepara ad accogliere, giovedì 13 febbraio 2025 alle ore 18, la scrittrice Assunta Madera per la presentazione del suo primo romanzo, La panchina dei gelsi. L’autrice dialogherà con il moderatore Paolo Ferrara, offrendo al pubblico l’opportunità di conoscere una storia intensa e carica di significato, che esplora il riscatto sociale e la lotta contro un destino apparentemente segnato.

Un romanzo di redenzione e speranza

La panchina dei gelsi racconta la vita di Nicolas, giovane in procinto di essere ordinato sacerdote, che nel momento culminante del rito ripercorre la propria esistenza segnata dal peso della famiglia d’origine. Figlio di un boss e di una ex prostituta, Nicolas vive un’infanzia e un’adolescenza difficili: la scuola primaria, l’adolescenza tormentata, l’ingresso nel mondo dello spaccio per servire il padre. Un destino che sembra inevitabile fino a quando figure chiave – l’insegnante giusto, il parroco giusto e il mondo del terzo settore – non gli offrono la possibilità di cambiare strada. Il tutto raccontato attraverso lo sguardo di una testimone silenziosa, la panchina numero diciassette sul viale dei Gelsi, lungo il fiume della città.

Ma non si tratta solo di una storia di redenzione. L’autrice mette in discussione il ruolo della parrocchia, della scuola e del terzo settore, evidenziandone non solo i lati positivi ma anche le ipocrisie che spesso si annidano al loro interno.

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Una scrittrice che conosce bene la realtà della scuola

Nata nel 1967 a Campana, nella Sila Greca, Assunta Madera vanta un’importante carriera nel mondo della scuola. Con una laurea magistrale in Management delle Istituzioni Scolastiche presso l’Università di Padova, ha vissuto a lungo a Oxford e nell’Oxfordshire, esperienza che ha ispirato molti suoi racconti.

Il suo impegno nella lotta contro la dispersione scolastica – un tema centrale della sua carriera – ha influito profondamente sulla narrazione del romanzo. “Ho incontrato tanti Nicolas nella mia vita”, afferma l’autrice, che ha lavorato a stretto contatto con realtà difficili nelle periferie torinesi, dove il ruolo della scuola può davvero fare la differenza.

La panchina dei gelsi si inserisce in un percorso narrativo già avviato con i precedenti lavori della scrittrice, come Miracolo alle Casermette (2021) e Lessico Magistrale (2023), due opere che esplorano il mondo della scuola con uno sguardo critico e disincantato. Il romanzo rappresenta dunque un’evoluzione del suo lavoro, questa volta in forma narrativa più ampia e strutturata.

Un tributo ai 'Nicolas' della vita reale

Alla base del romanzo c'è un ringraziamento speciale: “Un ringraziamento che, probabilmente, non arriverà mai ai destinatari con nome e cognome, ma a specifiche realtà”, dice la scrittrice. La dedica è per tutti quei ragazzi che, come Nicolas, si trovano intrappolati in un contesto difficile ma che, grazie al supporto giusto, possono trovare la forza di cambiare il proprio destino.

L’incontro del 13 febbraio sarà un’occasione preziosa per approfondire queste tematiche e per scoprire una storia intensa e attuale, capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano.

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