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Bosconero

Gli appuntamenti del Festival Dissimilis di Bosconero

Il Canavese è sempre di più un luogo di teatro

Marina Massinori

Marina Massinori sul palco

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Altra ospite di primo piano al Festival Dissimilis di Bosconero. Sabato 16 novembre Marina Massironi, attrice pluripremiata e straordinaria partner di Aldo Giovanni e Giacomo, racconterà a suo modo uno dei protagonisti del teatro di tutti i tempi: Otello.

Se a raccontarci l’Otello è Shakespeare, è una tragedia. Se ce la racconta Verdi in musica, è un melodramma. Se a raccontarla è un’attrice poliedrica come Marina Massironi, la fosca vicenda del Moro diventa un’esilarante cavalcata fra passioni e intrighi del Cinquecento e dell’Ottocento, con inaspettate e pungenti irruzioni nella stretta attualità. Un’ora e mezza di parole, musica, risate e pensieri per capire che alla domanda “Ma che razza di Otello?” c’è una sola risposta, quella di Albert Einstein: “Razza: umana”.

Il punto di vista non è quello di Shakespeare o di Giuseppe Verdi, ma quello giocoso di una donna di oggi. Ma che razza di Otello? è uno spettacolo di un umorismo spiazzante, arricchito da musiche dal vivo.

Ancora musica e parole in C’è qualcosa nell’aria, lo spettacolo natalizio che accompagnerà il pubblico alla scoperta delle fiabe più magiche dei fratelli Grimm, di Esopo e di Cechov. In scena l’attrice Barbara Mazzi e il violoncellista Gabriele Marchese. L’appuntamento, in programma il 20 dicembre, sarà anche l’occasione per festeggiare insieme il Natale.

Venerdì 7 febbraio 2025 l’attore ed esperto di comunicazione Simone Faraon presenterà il suo nuovo spettacolo Animali digitali. Dopo lo straordinario successo di Tredicesimo piano, il monologo sui pericoli del web proposto in centinaia di repliche in tutta Italia, una nuova pièce che spiega l’istinto irresistibile che ci spinge ad essere sempre connessi. Questa volta a fianco di Faraon ci sarà Sergio Cavallaro, che del Festival Dissimilis è anche ideatore e direttore artistico.

Per concludere il festival, torna a Bosconero la grande danza della compagnia Zerogrammi, il 15 marzo. Dall’altra parte è un suggestivo viaggio nei ricordi e nei desideri di una coppia, un dialogo che mescola il linguaggio del corpo a quello verbale.

Se a raccontarci l’Otello è Shakespeare, è una tragedia. Se ce la racconta Verdi in musica, è un melodramma. Se a raccontarla è un’attrice poliedrica come Marina Massironi, la fosca vicenda del Moro diventa un’esilarante cavalcata fra passioni e intrighi del Cinquecento e dell’Ottocento, con inaspettate e pungenti irruzioni nella stretta attualità. Un’ora e mezza di parole, musica, risate e pensieri per capire che alla domanda “Ma che razza di Otello?” c’è una sola risposta, quella di Albert Einstein: “Razza: umana”.

 

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