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Fiera del tartufo bianco di Moncalvo 2024: eccellenza e tradizione nel cuore del Monferrato

Questo appuntamento attira visitatori da tutta la regione, e non solo, per scoprire il protagonista indiscusso della gastronomia locale

Fiera del tartufo bianco di Moncalvo 2024: eccellenza e tradizione nel cuore del Monferrato

Dettagli evento

 Dal 20 al 27 ottobre 2024, Moncalvo ospiterà la 70esima edizione della Fiera del Tartufo Bianco, una celebrazione unica delle eccellenze gastronomiche piemontesi. Questo appuntamento attira visitatori da tutta la regione, e non solo, per scoprire il protagonista indiscusso della gastronomia locale. La sede dell’evento è il porticato di Piazza Carlo Alberto, a due passi dal castello cittadino. Nei giorni dell’evento, i visitatori possono esplorare numerosi stand di prodotti locali, partecipare a degustazioni e ammirare il concorso per il miglior Tuber magnatum. Oltre alle prelibatezze culinarie, la Fiera offre anche una serie di eventi collaterali, come spettacoli, mostre e visite guidate alle tartufaie. 

La kermesse enogastronomica ha una lunga storia, iniziata con la prima edizione negli anni cinquanta. L'evento nacque per celebrare e promuovere uno dei prodotti più pregiati della gastronomia piemontese e nel corso del tempo, si è trasformata in un appuntamento annuale di grande rilevanza, crescendo sia in popolarità che in dimensioni.

Durante la Fiera del Tartufo, le piccole vie di questo borgo medievale si riempiono di vita creando un’atmosfera suggestiva. Ogni anno, turisti, appassionati di gastronomia e fotografi professionisti creano album fotografici che documentano la kermesse cittadina e le ricette che vengono realizzate con il pregiato tubero. Questi stessi scatti vengono utilizzati per realizzare diversi souvenir, come poster, cuscini, stampe, tazze e altri articoli che possono essere acquistati nelle bancarelle del centro storico di Moncalvo.

Le ricette da gustare alla Fiera di Moncalvo 2024

 Il tartufo bianco riveste un ruolo cruciale nella gastronomia del Monferrato. L’ingrediente è protagonista di molte ricette tradizionali, dove viene utilizzato per esaltare piatti semplici e genuini. Una delle preparazioni più celebri è il tajarin al tartufo bianco, sottili tagliolini fatti a mano e conditi con burro fuso e sottili lamelle del tubero, che conferiscono un aroma straordinario al piatto. Anche i piatti di carne cruda all’albese, come il carpaccio o la battuta di fassona, vengono spesso arricchiti con scaglie di tartufo bianco. Il protagonista delle fiera viene anche utilizzato anche per insaporire uova al tegamino o fondute, trasformando una preparazione rustica in una prelibatezza raffinata 

I vini del Monferrato sono perfetti per accompagnare i piatti tipici. Il Barolo, strutturato e complesso, si abbina perfettamente a piatti come i tajarin o il risotto al tartufo. Il Barbera d'Asti, fresco e vivace, è consigliato per innaffiare le preparazioni semplici mentre il Nebbiolo, elegante e aromatico, esalta il gusto della carne cruda.

 

Le tartufaie del Monferrato:
un paradiso per gli amanti del pregiato ingrediente

 

Durante la fiera, è possibile visitare le tartufaie, vale a dire le zone dove il tubero cresce in simbiosi con le radici di alberi come querce, aceri e noccioli. Si trovano in terreni ben drenati e calcarei, due elementi essenziali per il suo sviluppo. La presenza di calcare aiuta a mantenere il pH a un livello leggermente alcalino, mentre i terreni collinari della regione, grazie alla loro naturale capacità di far defluire l'acqua, riducono il rischio di stagnazione. La raccolta è un processo affascinante che richiede competenza e tanta passione. I cercatori, accompagnati da cani addestrati - spesso di razze come il Lagotto Romagnolo - sono addestrati per individuare l'odore dei tuberi sotto terra. La raccolta viene effettuata seguendo pratiche sostenibili. È importante non sovraccaricare le tartufaie e lasciare il terreno intatto per garantire la salute del bosco e la produzione futura.

 

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