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Incontro

Un corridoio umanitario da Betlemme di Palestina a Chivasso

Il 15 febbraio dalle 16 alle 17.30 arriverà in città il professor Paolo Naso, sociologo e politologo

Corridoio Umanitario

Dal film "Io Capitano"

Dettagli evento

Il 15 febbraio dalle 16 alle 17.30 arriverà a Chivasso il Professor Paolo Naso, sociologo - politologo della Sapienza di Roma e “inventore” dei Corridoi Umanitari utilizzati da Comunità di Sant’Egidio, Caritas Arci e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, sotto l’egida dei Ministeri Esteri, Interni e Difesa, per accogliere nel nostro Paese profughi e persone migranti dal 2015. 

Il 15 febbraio, dopo la Lezione Concerto all’Uni3  in un incontro presso la sala adiacente all’auditorium di Palazzo Einaudi con il professor Naso, si prover ad organizzare un Corridoio Umanitario da Betlemme di Palestina a Chivasso. Come? Attraverso “Migrante espiatorio”.

“Migrante espiatorio” è un racconto, in parole e musica sulla storia delle migrazioni: quelle storiche degli italiani che partivano “verso terre assai lontane” e quelle di chi arriva in Italia fuggendo dalla fame, da guerre e persecuzioni. Il racconto inizia con la storia del capro espiatorio, una violenza rituale nei confronti di un animale, immaginando che il suo sacrificio liberi la comunità dai problemi e dai mali che l’affliggono.  In tante occasioni gli italiani emigrati all’estero hanno subito questo destino che oggi si abbatte sui migranti che arrivano in Italia: gli uni e gli altri accusati di rubare il lavoro, portare malattie, alterare la cultura e la religiosità tradizionale. 

Libero Ciuffreda ex sindaco di Chivasso

Nel corso del racconto si alternano parole e musiche: dai canti del lavoro agli spiritual dgli afroamericani, fino alle melodie improvvisate sul molo Favaloro di Lampedusa, punto di sbarco di migliaia di africani e asiatici.

Migrante espiatorio è un progetto culturale teso a fare memoria di ciò che siamo stati, come italiani emigrati nel mondo, ma anche di ciò che siamo, paese multietnico e multiculturale. “Guardando alle migrazioni nella loro dimensione storica – spiega Libero Ciuffreda, promotore dell’evento – capiamo che  la mobilità umana è una grande risorsa, che ha aiutato l’economia e lo sviluppo sia dei paesi di emigrazione che di quelli di immigrazione”. 

L’evento, promosso dall’Università della Terza età è realizzato in collaborazione con la Chiesa valdese di Chivasso e Torrazza. 

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