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“L’olimpiade di Pierre”: l’opera prima di Massimo Giuliano

Il titolare del Caffè Firenze ha pubblicato il suo libro

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Massimo Giuliano con il suo libro

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Massimo Gabrio Giuliano è nato a Chivasso 64 anni fa. Da oltre trent’anni si interessa con passione a tutto ciò che gravita attorno al mondo delle Olimpiadi. Dal 2006 al 2010 ha curato la pubblicazione della rivista di scherma “Passione Stoccata”, avendo modo di conoscere e seguire da vicino i campioni dello sport italiano più medagliato ai Giochi. Dal 2016, insieme alla moglie Carla, gestisce il Caffè Firenze.

Ha appena pubblicato il suo primo libro, “L’olimpiade di Pierre”, che sarà presentato il 24 novembre, alle ore 17.00, presso il suo locale di via del Collegio 12/c. In quell’occasione presenzierà anche l’editore della Serel International, Stefano Termanini.

Una successiva presentazione del libro avverrà poi in data 15 dicembre, sempre alla stessa ora e presso la stessa sede.

“Ho deciso di scrivere questo libro per far risaltare la figura di Pierre de Coubertin, colui che ebbe l’idea di riproporre in chiave moderna, a fine ‘800, gli antichi Giochi di Olimpia. Ma la mia decisione è nata anche per parlare di Chivasso, nella quale si svolge gran parte della vicenda e per toccare vari aspetti del mondo olimpico - ci spiega l’autore -. Ora cercherò di riassumervi brevemente la trama… Venerdì 4 giugno 1937 un distinto signore entra casualmente in un Caffè della piazza centrale di una piccola città di provincia, dove conosce il proprietario e suo figlio. Pochi mesi dopo, il 2 settembre, mentre passeggia in un parco di Ginevra, quel signore muore improvvisamente, all'età di 74 anni. Esattamente 74 anni dopo, il 1° settembre 2011 scade il termine ultimo per la presentazione delle candidature delle città interessate a ospitare le olimpiadi estive del 2020, mentre il giorno successivo, il 2 settembre, in uno studio notarile di Roma, viene rotto il sigillo di una vecchia busta. È solo la prima di una lunga serie di coincidenze che accompagnerà i protagonisti di questa avventura. La busta contiene un documento che rivela l'esistenza di otto messaggi, otto cripti fatti recapitare, molti anni prima, ad altrettanti custodi, con il compito di conservarli fino ai giorni nostri. Un abile investigatore privato, Daniele Di Tomasi, viene incaricato dalla notaia romana Fausta Pelli di recuperarli. Il suo travagliato viaggio attraverso i cinque continenti si conclude proprio a casa del nipote di quell'umile barista, incontrato tanti anni prima dal distinto signore nel caffè di quella cittadina di provincia. È lui che possiede l'ottavo cripto, quello che potrebbe permettere di decifrare tutti gli altri e rivelare al mondo l’ultimo testamento spirituale di Pierre de Coubertin”.

Il romanzo di Massimo Giuliano riporta fatti reali e personaggi realmente esistiti: cosa c’entra nel contesto Gianfranco Leoncini, ex giocatore della Juventus e chivassese di adozione, recentemente scomparso? Oppure Vasco Rossi, diventato involontariamente, attraverso una sua canzone, fondamentale per risolvere una parte del messaggio di Pierre de Coubertin? Il libro svelerà tutto ciò. Luoghi e date sono facilmente verificabili e spesso si intrecciano in una sorta di strano esoterismo, come se il tutto fosse già stato scritto nel destino di Pierre e delle persone che completano il romanzo.

Pierre identifica nel 2020 l’anno che più di ogni altro lo rappresenterebbe, anzi l’unico che potrebbe farlo, al punto da definire quella come “La Sua Olimpiade”.

Ma nel 2020 la componente esoterica si arricchisce di un ulteriore tassello, rappresentato dall’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Infatti, nel discorso conclusivo dei Giochi di Berlino del 1936, fu lo stesso Pierre de Coubertin a pronunciarsi in questi termini: “Impegnatevi a mantenere la sacra fiamma accesa! Ricordate il Fuoco, acceso dal sole ardente, che è giunto a voi da Olimpia, per portare la sua luce e il suo calore alla nostra era. Custoditelo gelosamente dentro di voi, così che possa riapparire in pieno fulgore dall’altra parte del mondo quando, tra quattro anni, voi celebrerete la XII Olimpiade sulle spiagge lontane dell’Oceano Pacifico!”

Come è noto, quattro anni dopo, nel 1940, iniziò il secondo conflitto mondiale, e quei Giochi, come i successivi, non si svolsero. Quando citava le “spiagge lontane dell’Oceano Pacifico” Pierre de Coubertin si riferiva a Tokyo, dove quell’edizione si sarebbe dovuta svolgere. Lui morì l’anno dopo, nel 1937. Ebbene, oggi ci siamo ritrovati, a distanza di ottant’anni, in una situazione analoga, e i Giochi che si sarebbero dovuti svolgere nel 2020 nuovamente a Tokyo sono stati rimandati all’anno dopo, a causa di un’altra guerra, questa volta combattuta contro un nemico invisibile, che ha interessato tutto il mondo.

Una trama avvincente, per una storia tutta da scoprire...

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