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Settimo Torinese

Il Prometeo di Vacis a Settimo dopo i successi di “Antigone”

Venerdì 24 marzo andranno in scena i giovani attori dell’Impresa Sociale PEM

Il Prometeo di Gabriele Vacis

Il Prometeo di Gabriele Vacis

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Il Prometeo di Gabriele Vacis torna a casa. L’impresa sociale Potenziali Evocati Multimediali, che ha la propria sede a Settimo Torinese, ha messo a punto lo spettacolo al teatro Garybaldi, presso Suoneria, prima di presentarlo in prima nazionale al teatro Olimpico di Vicenza nell’autunno del 2022. E dopo una replica a Valenza, a dicembre 2022, arriva finalmente a Settimo. Il testo si ispira a quello scritto da Eschilo, una tragedia greca che risale al 450 a.C.. Prometeo è il simbolo della ribellione, un personaggio amato dai giovani perché, come loro, non riesce a contenere i suoi sentimenti e la forza nei recinti stabiliti dalle convenzioni. Nella mitologia greca, è il titano che rubò il fuoco agli dei per portarlo agli uomini dando a loro la possibilità di evolvere, in antitesi al volere di Zeus. Un affronto punito con le catene eterne.

Venerdì 24 marzo, alle 21, andranno in scena Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Chiara Dello Iacovo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera, con la regia di Gabriele Vacis, scenofonia di Roberto Tarasco e suoni di Riccardo Di Gianni: gli attori affrontano questo progetto con le parole di Eschilo che attraversano i loro corpi senza mai rinunciare all’azione fisica, per arrivare alla danza e al suono che diventa canto corale. 

La PEM è composta da giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, con età comprese tra i 24 e i 27 anni. Sono stati selezionati su 580 candidati provenienti da tutta l’Italia proprio da Gabriele Vacis per affrontare tre anni di formazione specifica. Al termine della scuola, hanno scelto con coraggio di unire le forze e di registrare la propria sede a Settimo Torinese nel 2021. Sono reduci da uno strepitoso successo ottenuto portando in scena un’altra tragedia greca, “Antigone e i suoi fratelli” di Sofocle, alle fonderie Limone di Moncalieri. Nel mese di gennaio, gli appassionati di cultura non parlavano d’altro: tredici repliche, per una media di 350 spettatori l’una e per un totale di circa 4500 persone. Sono numeri da rockstar, invece è il teatro.

Qualcosa è successo, qualcosa è cambiato. Sui social si sono riversate le parole più belle, centinaia di commenti, sentimenti di profonda gratitudine e commozione, l’incredulità di aver vissuto all’alba del 2023 un’esperienza così speciale. Innumerevoli recensioni hanno celebrato l’energia e la bravura di questi artisti pronti a varare questa nuova era dell’attore. Erica Nava, la presidente dell’Impresa Sociale Pem, ha definito il loro lavoro durante un dibattito organizzato nella Caffetteria Lavazza del teatro Carignano come un “prendersi cura di”. “Il futuro dell’attore in chiave sociale è questa - ha detto - dovrà consolidare comunità”. 

PEM quindi muove i suoi passi verso un futuro che vedrà l’attore come un elemento essenziale delle società moderne. Non è soltanto intrattenimento. Attori con queste caratteristiche possono educare studenti e docenti insieme, in uno scambio dinamico che avvierebbe nuovi percorsi formativi tra i banchi. Potrebbero interagire con le comunità più fragili, diventare strumenti di prevenzione per forme depressive. Potrebbero essere stimolanti per le aziende del territorio, le associazioni sportive, i commercianti, portare cultura e curiosità nelle piazze e nelle vie. E infine formare spontaneamente altri giovani, animatori e aspiranti educatori, a svolgere ruoli di “take care of”. Ovvero: prendersi cura delle persone in presenza. 

“Le intelligenze artificiali faranno il lavoro di migliaia di impiegati in un tempo infinitamente più piccolo - aveva aggiunto Erica Nava - . Il mestiere di attore invece sopravvivrà alle nuove tecnologie proprio perché sarà uno strumento di cura”. Il docente dell’Università di Bari, Franco Perrelli, aveva concluso il dibattito su Antigone con un augurio: “Rischiate di diventare il Living del ventunesimo secolo”. Il Living Theatre è una compagnia di New York nata nel dopoguerra che ha scritto pagine importanti della storia del teatro mondiale anche per le tecniche di coinvolgimento degli spettatori. Pem attinge a quella storia del Laboratorio Teatro Settimo di cui si parla ancora negli esami universitari, un brand che la città dovrebbe rinnovare, percorrendo nuove soluzioni e indagando tutto ciò che è essenza e presenza dell’uomo al centro della vita sociale. Non resta che accogliere questi giovani talenti e dar loro spazio e tempo. Aprire loro le porte e cominciare a scrivere insieme una storia nuova, trasformando la teoria in pratica. E finalmente, prendersi cura delle città con intelligenze a regola d’arte.

Prometeo, venerdì 24 marzo, ore 21 - Suoneria

Le prevendite su Vivaticket: Intero 17,00 euro + d.p.; Ridotto 15,00 euro  + d.p.; Ridotto under 18 10,00 euro + d.p... Riduzioni per minori di 25 anni o maggiori di 67 anni; possessori Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, iscritti FAI, abbonati alle stagioni a cura di Piemonte dal Vivo.

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