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Il diritto di essere padre anche in carcere: affettività e teatro per i detenuti di Ivrea

Incontro a Ivrea per esplorare il ruolo dell'affettività nella vita dei detenuti e l'importanza del legame con i figli

Il diritto di essere padre anche in carcere: affettività e teatro per i detenuti di Ivrea

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Martedì 12 novembre, presso la Sala Dorata del Palazzo Comunale di Ivrea, si terrà un incontro incentrato su un tema tanto delicato quanto poco discusso: la genitorialità delle persone detenute e il loro diritto all'affettività. L'evento, intitolato "Teatro e Affettività: il diritto di essere uomo e padre", è organizzato dall’associazione La Traccia APS, in collaborazione con Teatro A Canone, Comme d’Habitude, il CPIA 4, la Città di Ivrea, e la Casa Circondariale di Ivrea.

L'incontro, che si svolgerà dalle 16:30 alle 18:30, si aprirà con i saluti istituzionali. Interverranno l’Assessora alle Pari Opportunità Gabriella Colosso, la Direttrice della Casa Circondariale di Ivrea Alessia Aguglia, Bruno Mellano, Garante delle Persone private della libertà del Piemonte, e Raffaele Orso Giacone, Garante presso la Casa Circondariale di Ivrea.

Questi interventi introdurranno una riflessione sulla complessità del diritto alla genitorialità in un contesto carcerario, affrontando le sfide e le possibilità di costruire relazioni affettive significative, anche tra le mura di un penitenziario.

Nella seconda parte dell’incontro, dedicata al progetto di supporto alla genitorialità dei detenuti, verranno presentate alcune esperienze di teatro in carcere che mirano a valorizzare l’affettività dei padri detenuti.

La referente del progetto Irene Saporito, dell’associazione La Traccia APS, parlerà dell’importanza di queste iniziative per il benessere emotivo dei detenuti e per il mantenimento dei legami familiari.

A seguire, Anna Fantozzi, coordinatrice del laboratorio teatrale sul tema dell’affettività per Teatro a Canone, e Marco Mucaria di Voci Erranti Onlus, illustreranno come il teatro possa fungere da strumento di riscatto e riflessione personale, offrendo ai detenuti l’opportunità di esprimere i propri sentimenti e di ritrovare una dimensione umana e affettiva.

L'incontro rappresenta un momento di confronto tra istituzioni e associazioni impegnate sul territorio, e riafferma il valore di un approccio umano e inclusivo alla pena. Si tratta di un’opportunità non solo per sensibilizzare la comunità, ma anche per promuovere iniziative che possano realmente incidere sulla vita delle persone private della libertà, permettendo loro di rimanere padri, compagni e uomini, anche dentro le mura di un carcere.

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