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02 Aprile 2025 - 18:54
Beit Ummar
Dettagli evento
Data di inizio 02.04.2025 - 00:00
Data di fine 03.04.2025 - 00:00
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Il silenzio, a Ivrea, non è un’opzione. Dopo la rottura unilaterale della tregua da parte di Israele e la prosecuzione dell’offensiva militare che il Comitato per la Palestina di Ivrea definisce apertamente come un’opera genocidiaria contro il popolo palestinese, scatta la mobilitazione civile. Domani sera, presso lo ZAC! – Zone Attive di Cittadinanza, si terrà un’assemblea pubblica aperta a tutti, convocata dal Comitato per pensare e agire collettivamente, nel solco della storica amicizia che lega Ivrea alla Palestina, e in particolare al Comune gemellato di Beit Umar.
«Non possiamo stare con le mani in mano ad assistere alle mire imperialiste di Israele, appoggiato dai governi occidentali e dagli Stati Uniti», scrive il Comitato in una nota che invita la cittadinanza eporediese a prendere posizione. L’incontro sarà occasione non solo per confrontarsi, ma anche per costruire azioni concrete: tra le proposte, il boicottaggio delle aziende che supportano il governo israeliano, l’organizzazione di manifestazioni pubbliche di dissenso e l’elaborazione di altre iniziative condivise.
Il Comitato per la Palestina di Ivrea non è una struttura organizzata in senso classico, ma un collettivo fluido e orizzontale formato da associazioni e cittadini che condividono sensibilità e impegno per la causa palestinese. Non esistono cariche né portavoce ufficiali, ma uno spirito partecipativo dove, come si legge nel comunicato, «ognuno vale uno, come diceva qualcuno non molto tempo fa: ma nel Comitato è ancora così, a differenza di chi quella regola l’ha tradita».
Un richiamo che fa eco a un pensiero politico ormai disatteso, ma che in questo contesto rivive in chi crede ancora nel valore dell’assemblearismo e della democrazia diretta. «Il nostro augurio è che domani sera tanti eporediesi e non vengano allo ZAC per allargare il collettivo, già numeroso di suo, e portare nuove idee che saranno accolte benevolmente da tutti».
L’appello è chiaro: trasformare l’indignazione in partecipazione, per rinnovare e rafforzare un legame storico tra la città di Ivrea e il popolo palestinese, oggi più che mai sotto assedio.
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