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21 Marzo 2025 - 19:42
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Data di inizio 21.03.2025 - 00:00
Data di fine 10.04.2025 - 00:00
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La storia del Canavese è costellata di figure straordinarie, intellettuali e artisti che hanno lasciato un segno nella cultura locale e nazionale. Tra questi, uno dei più affascinanti è sicuramente Flavio Razetti, un personaggio poliedrico che ha attraversato la storia italiana tra Ottocento e Novecento, con un'intelligenza vivace e una visione personale che lo hanno reso un poeta, giornalista, politico, oratore, scrittore, artista e commediografo. Eppure, il suo nome rischiava di cadere nell’oblio, fino a quando Adolfo Camusso, attraverso un paziente lavoro di ricerca, non ha deciso di raccogliere la sua biografia in un libro che verrà presentato domenica 30 marzo 2025 alle ore 16 presso la Sala Consiliare del Municipio di Agliè e giovedì 10 aprile 2025 alle ore 21 presso Giovane Montagna, in via Sant'Arborio Varmondo 7 a Ivrea, alla presenza dello stesso autore
Il volume, dal titolo "Flavio Razetti, Canavesano", è pubblicato dall’Associazione Culturale I Luoghi e la Storia e fa parte della collana I Quaderni de L’Escalina, supplemento del semestrale omonimo che dal 2012 si occupa di cultura storica, letteraria e artistica.
Si tratta di un libro che va oltre la semplice biografia e diventa una sorta di esplorazione dell’anima del Canavese attraverso la figura di un uomo che ha vissuto sulla propria pelle le trasformazioni storiche e sociali della sua epoca. Razetti è stato un personaggio complesso, amato e discusso, conosciuto e dimenticato, capace di attraversare momenti di grande notorietà e di cadere poi nel silenzio, vittima del destino che spesso colpisce gli intellettuali più scomodi e difficilmente inquadrabili.
Nato nel 1877, Razetti ebbe un’infanzia difficile segnata da problemi fisici e da un rapporto complicato con la scuola, che lo portò a sviluppare una cultura da autodidatta e una visione del mondo estremamente personale. Dopo una parentesi in Sudamerica, dove si dedicò al giornalismo e affinò le sue capacità oratorie, tornò in Italia e divenne una figura di riferimento del primo socialismo in Piemonte, per poi aderire inizialmente al fascismo primigenio, salvo poi restarne profondamente deluso quando il nuovo ordine politico tradì le sue aspettative e portò a scelte che spezzarono il territorio del Canavese, come il trasferimento alla neonata provincia di Aosta. Il crollo della monarchia e l’amicizia con i duchi di Genova segnarono gli ultimi anni della sua vita, trascorsi tra difficoltà economiche e un progressivo isolamento.
Dopo la Seconda guerra mondiale, venne epurato dall’Ordine dei giornalisti e si rifiutò di chiedere la riabilitazione, segnando così il suo definitivo allontanamento dalla scena pubblica. Morì nel 1947, proprio mentre l’Italia entrava in una nuova fase della sua storia, lasciando dietro di sé un’eredità culturale che il libro di Adolfo Camusso ha ora il merito di riportare alla luce.
Il lavoro di Camusso nasce da una serie di articoli inediti che l’autore ha raccolto nel corso degli anni, integrandoli con nuovi documenti e testimonianze, fino a costruire una monografia dettagliata che getta nuova luce sulla vita e sulle opere di Razetti. Nel libro trovano spazio anche documenti rari, epistolari e articoli dello stesso Razetti, che permettono di ricostruire il suo pensiero e la sua attività intellettuale. La prefazione di Fabrizio Dassano sottolinea il valore di questa ricerca, evidenziando come Flavio Razetti sia stato un uomo dalla doppia natura: un personaggio al tempo stesso noto e sconosciuto, che ha dato un contributo fondamentale alla cultura canavesana, sviluppando un forte "culto del territorio", un attaccamento alla propria terra che lo ha accompagnato per tutta la vita. Nonostante le sue radici locali, Razetti fu in realtà un uomo profondamente cosmopolita, capace di cogliere le trasformazioni sociali ed economiche con una lucidità che lo rese spesso in anticipo sui tempi.
La presentazione del libro ad Agliè non sarà solo un’occasione per scoprire la vita di un intellettuale straordinario, ma anche un momento di confronto su una figura che, ancora oggi, può offrire spunti di riflessione sulla cultura e sulla politica. L’incontro avrà anche un tocco di convivialità: a tutti i partecipanti verranno offerte tisane, richiamando l’atmosfera dei salotti letterari di un tempo, in cui la cultura si mescolava al piacere della conversazione. Un piccolo dettaglio che contribuisce a rendere l’evento un’esperienza da vivere in pieno, per immergersi nella storia di un uomo che ha lasciato un segno nel Canavese e oltre.
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