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Carnevale di Ivrea

Lunedì di Carnevale a Ivrea. Chi sono gli sposi?

Zappata degli Scarli, secondo pomeriggio di Battaglia delle Arance, Corteo Storico a piedi e grande spettacolo serale con la Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato e Su Maimulu, il carnevale tradizionale gairese nel centro storico

Lunedì di Carnevale a Ivrea. Ecco che cosa succede

Zappata degli Scarti (Foto Romussi)

Dettagli evento

Tradizione vuole che, nella mattinata del Lunedì di Carnevale, il Generale, preceduto dagli Alfieri e dai Pifferi e Tamburi, e scortato dallo Stato Maggiore, accompagni una coppia di sposi dell’anno in ogni Parrocchia - Parrocchie di San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo, San Salvatore e San Grato - sul luogo dove sarà innalzato lo Scarlo. Il Sostituto Gran Cancelliere, issato su un tamburo, dà lettura del verbale della cerimonia e gli sposi, con il piccone e la pala, danno un colpo sul terreno nel punto destinato allo Scarlo, mentre tutti i presenti recitano in coro la frase “As pianta ‘l pich a l’üso antic”. Questo antico rituale, conosciuto come la Zappata, celebra la festa della rinascita del tempo, unendo ogni anno passato, presente e futuro in un momento di rigenerazione collettiva. 

Le coppie di sposi protagoniste nella mattina di lunedì 5 marzo 2025 saranno: Francesca Roscio e Andrea Ceccarello per la Parrocchia di San Maurizio; Anna Toffano e Marco Marengo per la Parrocchia di Sant’Ulderico; Virginia Debernardi e Fabio Stratta per la Parrocchia di San Lorenzo; Valentina Campesato e Manuel Mantovani per la Parrocchia di San Salvatore; Angela Louise Riconda e Fabrizio Saccuman per la Parrocchia di San Grato.

A seguire, in Piazza di Città, si svolgerà il Trofeo Pich e Pala con i rappresentanti delle nove squadre di aranceri - e tutti coloro che vogliono partecipare – che si sfideranno al lancio più lungo.

Nel pomeriggio sarà la volta della seconda giornata di Battaglia delle Arance e della marcia del Corteo Storico a piedi per la visita alle Squadre degli aranceri: Tuchini, Mercenari, Diavoli, Pantere, Credendari, Scacchi, Arduini, Picche e Morte.

Dalle 21, appuntamento con "Bande e spettacoli in città", la seconda grande serata di questa edizione 2025 che unisce musica e tradizione con l’esibizione della Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato e Su Maimulu, il carnevale tradizionale gairese nel centro storico. 

la mugnaia

Lunedì 3 marzo 2025, Lunedì di Carnevale: programma in dettaglio

ore 09.30 
Zappate degli Scarli. Il Generale accompagna le coppie di sposi designate sul luogo dove sarà innalzato lo Scarlo. 

ore 9.30 
Parrocchia di San Maurizio; ore 10.00 Parrocchia di Sant’Ulderico; ore 10.30 Parrocchia di San Lorenzo; ore 11.00 Parrocchia di San Salvatore; ore 11.30 Parrocchia di San Grato

ore 12.30 
erimonia della consegna dell’Albero della Libertà in Piazza di Città

ore 13.00 
Trofeo Pich e Pala in Piazza di Città. Sfida di tiro lungo dell’arancia. Inquadramento dei Carri da getto in corso M. d’Azeglio

ore 14.00 
Marcia del Corteo Storico a piedi e visita alle Squadre degli aranceri: Tuchini del Borghetto, Mercenari, Diavoli, Pantere, Credendari, Scacchi, Arduini, Asso di Picche e Morte. 
Battaglia delle arance. Le nove Squadre a piedi danno vita alla Battaglia delle arance con i tiratori sulle Pariglie e sui Tiri a quattro su un unico percorso: piazza Ottinetti, Piazza di Città, Borghetto, piazza del Rondolino e piazza Freguglia.

ore 17.30 
Generala in Piazza di Città.

ore 21.00 
Bande e spettacoli in città. Sfilata ed esibizione di bande e gruppi ospiti nel centro storico.

pifferi

 

Approfondimenti: Coppie di Sposi

Francesca Roscio e Andrea Ceccarello sono una coppia che incarna perfettamente la passione per il Carnevale di Ivrea, ognuno con una propria storia che si intreccia con la tradizione. Andrea inizia a tirare a soli 10 anni nella piazza dei bambini dei Tuchini, e successivamente continua la sua avventura con gli adulti nello stesso gruppo. La sua passione cresce nel tempo, tanto che dal 2014 diventa arancere su vari carri da getto. Nel 2020, insieme ai suoi due più cari amici, fonda il gruppo "I Seguaci di Re Arduino", tiro a quattro, lettera Z. Questo progetto lo avvicina ancora di più agli aspetti pratici e organizzativi del Carnevale, unendolo a un gruppo di amici che si ritrovano tutto l’anno per mantenere vivo il fuoco della tradizione, partecipando a tutti gli eventi che celebrano la festa. Francesca, invece, non essendo eporediese di nascita, si avvicina al Carnevale solo nel 2018 quando entra a far parte degli aranceri a piedi nella squadra delle Pantere. La sua passione cresce rapidamente tanto che dal 2020 diventa anch’essa arancere dei "Seguaci di Re Arduino", condividendo con Andrea l’amore per il Carnevale e cercando ogni anno di scoprire nuove sfaccettature di questa straordinaria tradizione.

Insieme, Francesca e Andrea rappresentano l’unione tra la passione per il Carnevale, l’amicizia e la famiglia, e il loro legame con il Carnevale si è cementato nella creazione del carro Z, che per loro non è solo una tradizione, ma una comunità di amici che vivono insieme tutto l’anno la magia di Ivrea.

 

Anna Toffano e Marco Marengo rappresentano una coppia che, dopo quindici anni di amore e due figli, si è sposata nel 2024, portando con sé la forza e la solidità di una relazione che dura nel tempo. Hanno deciso di partecipare alla tradizionale Zappata per incarnare la figura degli sposi che gettano le basi solide per lo Scarlo, come testimonianza di come un amore che resiste nel tempo possa esistere anche nei giorni nostri proprio come la tradizione del Carnevale di Ivrea, che perdura nel tempo immemore.

Marco ha una lunga e profonda connessione con il Carnevale: suo padre, Enzo Marengo, è stato membro del Comitato organizzatore negli anni Ottanta, e lui stesso ha partecipato come arancere a terra per molti anni nella squadra dei Picche, a partire dagli anni '90. Successivamente, ha fatto parte della pariglia 41 "I Cavalieri delle Rossi Torri" e, nel 2019, ha partecipato come aiutante del Toniotto al seguito della Mugnaia Federica Ranieri.

Anna, pur non avendo una lunga carriera da arancere, vive il Carnevale con una passione travolgente. Si è avvicinata alla manifestazione attraverso anni di sfilate nel sabato sera con gli amici, nella squadra degli Scacchi, e nel 2024 ha ricoperto il ruolo di "Canottiera" per la Società Canottieri Sirio, accogliendo i personaggi storici, come la Mugnaia e il Generale. È nata a Ivrea nel 1978, vive in città dal 1997 e da allora non si è mai persa un Carnevale, sempre come "persona del Popolo", che celebra la manifestazione con un grande coinvolgimento emotivo. Ora, è anche impegnata a trasmettere questa passione ai suoi due figli, Isacco e Lavinia, già iscritti nelle squadre delle Pantere e dei Tuchini.

Per Anna e Marco, il Carnevale non è solo una tradizione, ma un legame profondo con la città, la famiglia e la comunità, un'emozione che continua a crescere ogni anno, diventando parte integrante della loro vita e della loro storia familiare.

 

Virginia Debernardi e Fabio Stratta sono due appassionati del Carnevale di Ivrea che vivono la tradizione con un forte legame familiare e personale. Virginia, che ha fatto l'Abba nel 1997 e oggi è una vestale del gruppo goliardico Dell’Auc, è figlia di Laura Valente, che è stata la Mugnaia del 1995, e di un papà che ha ricoperto il ruolo di Prefetto dell'Auc. Fabio, invece, è un arancere dei Tuchini, una tradizione che porta avanti con passione. La loro partecipazione alla Zappata degli Scarli rappresenta una continuazione di una tradizione che unisce generazioni, con Virginia che porta avanti l’eredità della sua famiglia, e Fabio che, con il suo impegno nei Tuchini, condivide e celebra l’essenza più profonda del Carnevale.

 

Valentina Campesato e Manuel Mantovani sono una coppia che vive il Carnevale di Ivrea con un legame profondo e personale, che affonda le radici nelle tradizioni familiari e nella passione per la manifestazione. Manuel, nato a Ivrea nel 1987, è stato attratto dal Carnevale sin da piccolo, ma è durante il liceo che si avvicina al mondo degli aranceri a piedi, entrando nei Tuchini del Borghetto. Da circa dieci anni è arancere sul carro da getto, e dal 2020 fa parte dei Seguaci di Re Arduino. Il suo amore per il Carnevale lo ha portato a trasferirsi nel centro storico nel 2017, con l’obiettivo di vivere appieno la magia di quella che considera la festa più grande della città.

Valentina, nata a Ivrea nel 1992, cresce immersa nelle tradizioni carnevalesche, grazie alla passione del padre che, insieme ad altri amici, fondò la Fagiolata di Cuji dij Vigne nel 1976. Condivide con il fratello e con gli amici di famiglia il ricordo delle giornate passate tra paioli e risate, mentre ogni 6 gennaio la sveglia è scandita dalle melodie dei Pifferi. Nel 2018, si trasferisce nel centro storico e si avvicina al mondo dei carri da getto, entrando a far parte dei Seguaci di Re Arduino nel 2020.

La loro storia d'amore è strettamente legata al Carnevale: si sono incontrati proprio nel cuore del centro storico, durante la festa, poco dopo che Valentina si trasferì di fronte casa di Manuel. Così, una "fagiolara" è diventata anche un po' arancere, e un arancere è diventato anche un po' fagiolaro! Entrambi amano la città e il suo Carnevale, tanto da essere diventati marito e moglie tra le strade che celebrano ogni anno questa tradizione. Per loro, il Carnevale è sinonimo di famiglia, tradizioni e amicizia, e ogni anno si ripetono: "Nemmeno una vacanza regalo potrebbe allontanarci da Ivrea in questo periodo."

 

Fabrizio Saccuman e Angela Louise Riconda sono una coppia che ha trovato il proprio legame nel cuore del Carnevale di Ivrea. Si sono conosciuti nel 2017, durante le festività carnascialesche, e da allora il Carnevale è diventato un elemento fondamentale della loro vita. Fabrizio, che ha tirato per diversi anni nei Tuchini, ha poi proseguito la sua esperienza sul carro numero 28, "I Nobili Alfieri". Figlio del Bano della Croazia, Fabrizio ha sempre vissuto il Carnevale come una tradizione di famiglia. Ha partecipato alla Riappacificazione sul Ponte Vecchio per due anni, un momento significativo della festa.

Per Angela, quest’anno segna il suo terzo anno di iscrizione nei Tuchini, dove ha trovato la sua dimensione all’interno della comunità carnevalesca. Insieme, Fabrizio e Angela sono pronti a trasmettere la loro passione per il Carnevale alle future generazioni, in particolare ai loro figli, continuando a vivere e a celebrare questa tradizione che unisce generazioni e rafforza i legami con la città di Ivrea. 

foto

Gruppi ospiti

Su Maimulu de Gairu.

Su Maimulu è il carnevale tradizionale gairese. La tradizione ha radici pre-cristiane e deriva da riti propiziatori legati al mondo rurale. Durante la messa in scena, un personaggio cattivo, s'urtzu ballabeni, rappresenta la natura selvaggia che durante l'inverno aggredisce la comunità e viene tenuto in catene da degli spiriti benigni che invece la proteggono, is maimulus. Proprio is maimulus, e in particolare due di essi detti is omadoris, cercano di farlo avanzare ad un ritmo regolare, quello dato dai campanacci che portano sul dorso percuotendolo con zirogna e strumbulu e urlandogli continuamente “Urtzu, ballabeni!”. E' l'auspicio che s’urtzu, e quindi la natura, procedano in modo regolare, con piogge e sole nei momenti propizi. Viste le resistenze, s'urtzu viene ucciso. E' la simbologia della fine dell'inverno. Alla morte de s'urtzu la comunità festeggia e is poddinaius augurano a tutti abbondanza, lanciando crusca. Proprio al culmine dei festeggiamenti, però, s'urtzu si rialza improvvisamente e riprende ad aggredire tutti, e la rappresentazione ricomincia. Il rialzarsi de s'urtzu serve a ricordare la temporaneità della vittoria sulla natura, il ciclo delle stagioni. L'inverno è sconfitto, ma l'anno prossimo tornerà. Altri personaggi che completano la rappresentazione sono su cuadderi, ingrastula, filadora e martinica, su mamussoni, trusulau e malandau. Ognuno con un suo significato ben preciso ed un suo ruolo nella rappresentazione. Le date principali del carnevale gairese sono il 17 gennaio, sa primu essia de s’annu, in occasione del falò di Sant'Antonio, e su Marti Perra, il giorno centrale del carnevale. Da qualche anno il 17 agosto si svolge anche la manifestazione "Su Maimulu torna a casa", in cui il carnevale, in occasione della festa di Sant'Elena, patrona di Gairo, viene riportato nella sua vera "casa", Gairo Vecchio.

 

Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato 

La Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato ha sede a Roma presso la Caserma “La Marmora” in Trastevere, è alle dipendenze del Centro di Coordinamento dei Servizi a Cavallo e Cinofili della Polizia di Stato ed è erede e custode delle più antiche tradizioni della cavalleria. La Fanfara a Cavallo propone un'immagine altamente suggestiva ed una straordinaria fusione tra la musica, arte dei suoni e l'equitazione, una tra le più antiche e nobili discipline sportive. Sono pochi i Paesi al Mondo che possono vantare una tradizione di questo genere viste anche le notevoli difficoltà che comporta cavalcare e suonare nello stesso momento. Alcuni cavalli infatti, vengono condotti con il solo uso delle gambe del cavaliere, assicurando le redini alle staffe in modo che gli strumentisti possano avere le mani libere per suonare. La Fanfara a cavallo nasce in seno agli antichi reparti a cavallo su iniziativa di coloro che svolgevano funzione di trombettiere. E’ frutto di inveterata tradizione che gli ordini venissero scanditi da squilli di tromba; fu così che alcuni elementi, nelle pause di addestramento e liberi dal servizio, improvvisarono marce militari con strumenti a fiato e percussioni. Era inoltre d'uso che i trombettieri montassero cavalli a manto grigio così da essere facilmente individuati dal comandante di reparto.

E’ per questo motivo che ancora oggi vengono impiegati cavalli con Io stesso mantello.

La Fanfara è preposta come scorta d'onore allo stendardo Nazionale concesso al Reparto a Cavallo nel 1965 in occasione del 113º anniversario della fondazione delle Guardie di Pubblica Sicurezza, attualmente è diretta dal Sostituto Commissario Silverio Mariani che, superando la tradizione musicale tipica della Fanfara a cavallo, basata sull'esecuzione di sole marce di cavalleria, ha rinnovato il repertorio del gruppo musicale inserendo brani che spaziano dalla musica contemporanea alla musica classica.

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