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Ivrea
02 Marzo 2023 - 18:25
Dettagli evento
Data di inizio 09.03.2023 - 21:00
Data di fine 10.03.2023 - 16:00
Località
Tipologia
Ilaria Cucchi a Ivrea per parlare della vita nel carcere. Succederà il prossimo giovedì 9 marzo allo Zac! durante una delle due giornate dal titolo “Ti riguarda” organizzate dalle “Officine del Terzo Settore” in collaborazione con l’Associazione Antigone di Roma.
Insieme a lei anche il giornalista Nello Trocchia, autore dell’inchiesta giornalistica “Pestaggio di stato” e il rapper Francesco Carlo detto Kento che opera da anni negli istituti di pena minorili.
Il giorno dopo, Venerdì 10 marzo, in mattinata Kento e Daniela Garcea incontreranno gli studenti e subito dopo si svolgerà presso il Polo Infermieristico Universitario (ex ICO), un convegno vero e proprio, organizzato in tre tavoli di lavoro (Dentro, Fuori, Oltre il carcere), che terminerà alle 15 con un incontro pubblico in cui saranno presentati i risultati dei lavori.
Bene aggiungere che “Officine Terzo Settore” è una realtà nata di recente che ha preso forma durante una serata organizzata nel dicembre scorso allo Zac! per parlare di co-progettazione con Gianfranco Marocchi (rivista impresa sociale), Roberto Saba (presidente Open House impresa sociale), Monica Canalis (consigliera regionale Pd), Emanuele Gaito (sindaco di Grugliasco), Giuliana Vivo (Bellavista Viva), Marilisa Schellino (Parco Lago di città) e i sindacati Cgil, Cisl e Uilm.
“Officine terzo settore” come spazio aperto a tutto il terzo settore per progettare e confrontarsi sia su temi di interesse generale che su problemi concreti e specifici, per aiutarsi vicendevolmente e per pensare al bene di Ivrea. Insomma un luogo aperto a tutto il terzo settore, nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuno per promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica anche fuori dall’associazionismo “politico” e sindacale.
Da quella serata in avanti le "Officine Terzo Settore" hanno continuato a lavorare ed elaborare, soprattutto hanno riflettuto - e pure tanto - sul sistema carcerario in Italia con una sensibilità che guarda all’interesse generale, al bene comune e alla fragilità. Per ripensare alla pena “dentro, fuori e oltre il carcere”. Per andare alla ricerca di una giustizia rieducativa e non punitiva che cerchi “prospettive, soluzioni e buone prassi”.
E’ capitato tutto questo dopo un incontro con alcuni esponenti dell’associazione Antigone di Roma.
“Ti riguarda” nasce così, da una conoscenza, che come tutte quelle importanti, diventa un viaggio.
"Il carcere riguarda tutti, più vicino nel quotidiano di quanto vogliamo pensare...." sostengono i volontari delle "Officine".
La persona al centro del progetto: ripensare la pena.
Dentro, fuori e oltre il carcere.
Dalla giustizia punitiva alla giustizia rieducativa:
prospettive, soluzioni e buone prassi per una società giusta e sicura.
Il focus è sul tema del carcere e su idee, proposte, buone prassi che guardano al suo attraversamento da parte della società e sul potenziamento delle alternative alla detenzione, con il proposito che questo momento costituisca un passo condiviso di progettazione comune.
Il sistema penitenziario italiano, al centro della cronaca politica di questi mesi, registra un evidente fallimento della fonte ispirativa della giustizia penale, codificata nell’articolo 27 della Costituzione:
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devonotendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
Nelle carceri italiane il numero di decessi per suicidio è allarmante e le condizioni degli istituti di pena dimostrano il tradimento della nostra Costituzione. La recidiva, a livelli altissimi, il mancato rispetto dei diritti fondamentali della persona, il disinvestimento sugli obiettivi di reinserimento e riabilitazione dimostrano la drammatica criticità in cui si trovano a vivere detenuti e personale interno ed esterno agli istituti penitenziari.
L’obiettivo della rieducazione tiene insieme i sistemi penali occidentali, ma è perseguito attraverso modelli diversi: alcuni Paesi contrastano la recidiva con investimenti sulla riabilitazione, su progetti di rete e di inclusione esterni; affrontano il problema del sovraffollamento mettendo in atto misure alternative, puntano sulla responsabilità e su occasioni lavorative, formative, di socializzazione.
Tutti i Paesi i cui sistemi hanno investito su questo impianto registrano miglioramenti nel campo dei diritti effettivi all’interno del carcere, sulla sicurezza sociale, sul recupero delle persone che lo hanno attraversato.
Aprire all’attraversamento del carcere da parte della società civile e coinvolgere la società stessa nel reinserimento sono scelte che contrastano concretamente la recidiva e propongono un'idea di detenzione inclusa nel sistema dei servizi alla persona e alla comunità.
1. DENTRO IL CARCERE
Al carcere la Costituzione assegna il compito di riabilitare e reinserire l’individuo nella società. Dovrebbe essere un percorso, troppo spesso diventa un muro che impedisce le possibilità di espansione dei diritti, le possibilità di empowerment delle persone. Affinché si realizzi il principio costituzionale, è necessario far attraversare gli spazi detentivi dalla società, dalle occasioni formative, lavorative, culturali in senso ampio. Quando il carcere è inevitabile, dentro le sue mura occorre applicare l’articolo 27 della Costituzione, alimentando il dialogando con il territorio, sviluppando un progetto che contenga un’idea di società più giusta e quindi più sicura.
2. FUORI DAL CARCERE
Le misure alternative alla detenzione sono il vero banco di prova della possibilità di creare processi di autonomia e reinserimento della persona che sconta la sua pena.
Limiti e potenzialità di questo percorso di uscita dal regime strettamente detentivo, modelli e buone prassi, idee di potenziamento della misura alternativa saranno oggetto di questo tavolo di lavoro, nella prospettiva di individuare e comunicare le esperienze più virtuose che permettono al detenuto di accedere a percorsi reali di cittadinanza e realizzazione del proprio progetto di futuro.
3. OLTRE IL CARCERE
Incompatibilità tra il carcere e la minore età: questo il focus del terzo tavolo, concentrato sulla conoscenza dell’universo degli IPM e su proposte e idee per il loro superamento.
Difficile credere che uno Stato democratico possa pensare ad un muro perimetrale come unica soluzione per reinserire e restituire cittadinanza sostanziale a ragazzi e ragazze minorenni, che, nella maggior parte dei casi, si sono resi responsabili di reati cosiddetti “minori” e che vengono da situazioni di indigenza sociale ed economica. Ogni misura di carattere penale che riguardi il minore deve essere fortemente associata a riflessioni e pratiche di carattere pedagogico, sulla centralità della dimensione educativa e di supporto sociale, sull’analisi del contesto di provenienza e sulla comprensione dell’unicità del minore.
IL PROGRAMMA DELL’INIZIATIVA IN DETTAGLIO
Giovedì 9, ore 21-23
● ore 21.00 - benvenuto a cura degli organizzatori
● ore 21.15 Ilaria Cucchi, senatrice: la violazione dei diritti umani in carcere
● ore 21.30 Nello Trocchia, giornalista d’inchiesta: giornalismo e denuncia sociale
raccontati nel libro “Pestaggio di Stato”
● ore 22.00 Kento, rapper e scrittore: creatività e rabbia nel carcere minorile
raccontate nel libro “Barre”. Minishow musicale
● ore 23.00 saluti
Venerdì 10, ore 9-12
Incontro con gli studenti del C.IA.C. Partecipano: Kento, rapper e scrittore e Daniela Garcea, mixologist
Presso il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche Tavoli di lavoro e convegno
● ore 09.30 accrediti e welcome coffee
● ore 09.45 saluti istituzionali e presentazione della Tavola Rotonda
● ore 10.00 esposizione dei dati e composizione dei tre tavoli tematici
● ore 10.15 prima fase del lavoro: i tavoli
● ore 13.00 pausa pranzo
● ore 14.00 ripresa lavori dei tavoli e redazione dei punti programmatici
● ore 15.00 speech di restituzione e dibattito con le associazioni
● ore 16.00 testimonianze, interventi da remoto
● ore 17.00 chiusura lavori
Per info: tiriguarda.ivrea@gmail.com
Ilaria Cucchi nasce a Roma da padre geometra e madre maestra. Diplomata perito informatico, nel 2022 consegue un secondo diploma da geometra. Il suo compagno è Fabio Anselmo, già legale della famiglia Cucchi nel caso dell'omicidio di Stefano Cucchi.
In seguito all'omicidio del fratello avvenuto nel 2009, intraprende una campagna tesa alla sua riabilitazione.
La morte di Stefano e la battaglia di Ilaria vengono trattati nel rapporto annuale 2010 di Statewatch, organizzazione non governativa che monitora e registra la situazione dei diritti civili in Europa; la vicenda viene analizzata anche sulla stampa internazionale.
Viene anche intervistata nel film documentario del 2011 148 Stefano - Mostri dell'inerzia.
Nel 2019 la BBC le ha dedicato una puntata monografica della trasmissione Outlook descrivendo le sue attività per la ricerca della giustizia giudiziaria.
Attivismo umanitario
È divenuta attivista per i diritti civili e umani, fondando nel 2012 la Associazione Federico Aldrovandi - Le loro voci, insieme a Patrizia Moretti, Lucia Uva e Domenica Ferrulli, madri di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Michele Ferrulli, morti tutti in circostanze assimilabili a quelle di Stefano.
Nel 2016 ha fondato anche la Associazione Stefano Cucchi, che si occupa di diritti umani e fa parte della rete di associazioni a supporto di Amnesty;[8][9] l'associazione organizza molte manifestazioni di sensibilizzazione come l'annuale corsa podistica non competitiva “Memorial Cucchi” e il “Premio diritti umani Stefano Cucchi”. Tramite questa associazione, Ilaria si è fatta promotrice di proposte come, tra le altre, l’authority indipendente sui diritti umani, la modifica della legge sul reato di tortura, la abrogazione della legge sulle intercettazioni.
Cucchi è stata promotrice dell'inserimento del reato di tortura nel codice penale italiano, per la mancanza della quale sino al 2017 l'Italia ha subito diverse sanzioni dall'Unione europea creando forte dibattito e reazioni dal mondo politico e sociale.
Sono state numerose le voci contro l'azione e la figura di Ilaria Cucchi, che hanno portato anche a denunce e sentenze giudiziarie.
Oltre all'interesse suscitato presso numerosi organi di stampa, ha tenuto lezioni, è stata ospite di vari convegni ed assemblee a tema umanitario, oltre che di varie trasmissioni televisive e manifestazioni come il Concerto del Primo Maggio2019.
Dal 2012 ha una collaborazione con Huffington Post, dove tiene la rubrica "In memoria di Dino Budroni", nella quale affronta vari temi umanitari.
Dal 2020 scrive editoriali per il quotidiano Domani.
Attività politica
Per le elezioni politiche del 2013 accetta la candidatura in diverse circoscrizioni della Camera (Lombardia 1, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio 1 e Lazio 2), nella lista Rivoluzione Civile, guidata dal magistrato Antonio Ingroia, non venendo eletta in quanto la lista non supera la soglia di sbarramento del 4%.
In vista delle elezioni politiche del 2022, Cucchi viene candidata ufficialmente per un seggio in Parlamento come Indipendente dalla lista Alleanza Verdi e Sinistra in quota Sinistra Italiana[26] per il Senato nel collegio uninominale Toscana - 04 (Firenze) per il centro-sinistra, oltreché come capolista di Alleanza Verdi e Sinistra nei collegi plurinominali Campania - 01, Lazio - 01, Lombardia - 02 e Puglia - 01. Viene eletta all'uninominale con il 40,08%, superando Federica Picchi del centrodestra (30,03%), Stefania Saccardi di Azione - Italia Viva (12,23%) e Claudio Cantella del Movimento 5 Stelle (10,62%).
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