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Pedalando contro la malattia: Silvia Grua chiama a raccolta gli appassionati per 100 giri di speranza

Sabato 7 giugno al Velodromo Francone di San Francesco al Campo l’iniziativa “100×100 con Silvia”: una maratona di solidarietà, sport e resilienza a favore della ricerca contro il cancro

Pedalando contro la malattia: Silvia Grua chiama a raccolta gli appassionati per 100 giri di speranza

Silvia Grua

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Ci sono imprese che vanno oltre la fatica, oltre la competizione, oltre la linea del traguardo. Imprese che diventano testimonianze di vita. E se c’è una disciplina capace di raccontare tutto questo, è il ciclismo: ogni salita una sfida, ogni discesa un sospiro, ogni pedalata una metafora della resistenza umana di fronte alle prove più dure. Tra gioie improvvise e momenti bui come la notte più nera, il ciclismo racconta la vita. E Silvia Grua, ciclista e podista canavesana classe 1975, quel racconto lo conosce bene: sulle strade, ma soprattutto nella propria carne e nel proprio cuore.

Dopo due battaglie contro il cancro e una rinascita sulle due ruote, Silvia torna a lanciare un invito, semplice e potente: pedalate con me, per la vita. L’occasione sarà sabato 7 giugno al Velodromo Francone di San Francesco al Campo, dove si terrà l’evento benefico “100×100 con Silvia”, patrocinato dalla Città metropolitana di Torino. Un’iniziativa aperta a tutti, adulti e bambini dai 7 anni in su, in cui la fatica si trasformerà in dono, e il sudore in solidarietà concreta.

L’appuntamento è alle 9.30. Alle 10, Silvia inizierà a percorrere 100 giri della pista del velodromo, e chiunque potrà unirsi a lei: per un giro, per dieci o per tutti e cento. Non conta quanto, conta esserci. Con la propria bicicletta, con il casco in testa e con il cuore pronto a condividere una mattinata speciale. L’obiettivo? Raccolta fondi per Fondazione FARO e Fondazione Umberto Veronesi, realtà impegnate rispettivamente nelle cure palliative e nella ricerca scientifica sul cancro.

Silvia Grua

La quota di partecipazione è ad offerta libera, a partire da 5 euro. Tutti i proventi della giornata andranno interamente devoluti alle due fondazioni, perché ogni pedalata possa contribuire a una speranza concreta, a un progresso nella ricerca, a una carezza per chi soffre.

Alle 11.30, conclusi i 100 giri, la giornata proseguirà con un momento di riflessione e racconto: la presentazione del libro di Silvia, “I colori della salita”, affiancata da Renzo Revello. Un’occasione per entrare nel suo mondo, fatto di picchi da scalare, di cadute e di ripartenze, di panorami conquistati con il fiato corto e con gli occhi pieni di luce. E a chiudere l’evento, un aperitivo collettivo, per brindare – finalmente – a ciò che conta davvero.

Non è solo sport. È molto di più. Lo sottolinea anche Sonia Cambursano, consigliera metropolitana con delega al turismo e grande appassionata di ciclismo, che sarà presente all’evento: «Quello del 7 giugno è un appuntamento che dimostra quanto profondo sia il senso di solidarietà che anima gli sportivi, amatoriali e non. Lo sport ha un ruolo fondamentale nella nostra vita, specialmente nei momenti più bui. Nelle salite della quotidianità, siamo noi a dover spingere sui pedali. Ma il sostegno degli altri, il tifo, la vicinanza, fanno la differenza».

E proprio spingendo sui pedali, Silvia Grua è riuscita a risalire dalle tenebre. Dopo una prima vita da runner, ha scoperto nella bici la sua via: la montagna, il silenzio, la salita. A 34 anni il primo tumore. Poi il secondo. Ma Silvia ha scelto di non arrendersi. Ha trasformato la malattia in motivazione, lo sport in testimonianza. Il 4 settembre 2021 ha portato a termine la straordinaria impresa dell’Everesting: 8.848 metri di dislivello positivo in un’unica uscita, l’equivalente dell’ascesa dell’Everest, realizzata sulle strade di casa. Un traguardo simbolico, ma anche fisico. Un messaggio: ce la si può fare, anche quando sembra impossibile.

Il suo libro, “I colori della salita”, non è solo un racconto sportivo. È un viaggio attraverso le sfumature dell’animo umano: il nero della paura, il verde della speranza, l’azzurro della libertà, il giallo della forza che illumina. Colori che Silvia ha ritrovato guardando il mondo da una sella. E che ora condivide, con chi vorrà pedalare al suo fianco.

Perché ognuno ha la propria montagna da scalare. Ma insieme, la salita può sembrare meno ripida.

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