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27 Maggio 2025 - 14:49
Salvatore Borsellino a Ivrea per ricordare Paolo e ribadire che la mafia è viva. Anche qui
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Data di inizio 31.05.2025 - 00:00
Data di fine 31.05.2025 - 00:00
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La mafia non è un ricordo del passato. Non è un fenomeno relegato alla Sicilia degli anni ’80 o alle stragi di Capaci e via D’Amelio. È qui, oggi. È nei territori insospettabili, nei consigli d’amministrazione, negli appalti, nel tessuto vivo delle nostre comunità. È anche a Ivrea, dove una sentenza di primo grado ha già certificato l’esistenza di un “locale” della ’ndrangheta, con cinque condanne e un totale di ventotto anni di carcere inflitti. Ecco perché sabato 31 maggio, alle 16:30, l’Auditorium del Liceo A. Gramsci di Ivrea ospiterà un evento che è molto più di una conferenza: è un richiamo alla coscienza civile, alla memoria, all’impegno.
Organizzato dall’associazione Nuovi Equilibri Sociali, l’incontro vedrà protagonista Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992. Accanto a lui, in dialogo, ci sarà Andrea Scutellà, giornalista della Sentinella del Canavese. Una voce della stampa locale che, ogni giorno, contribuisce a far luce su ciò che accade nel nostro territorio.
Il titolo dell’incontro prende spunto dall’ultimo libro scritto da Salvatore: “Mio fratello Paolo”. Un’opera che non è solo un ricordo personale, ma una denuncia precisa. Una richiesta accorata. Una battaglia collettiva. Un libro che sarà possibile acquistare direttamente durante l’evento, il cui ingresso è a offerta libera e consapevole.
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.” È questa una delle frasi più forti lasciateci da Paolo Borsellino, e che oggi Salvatore ripete come un mantra. Con lo stesso spirito, da anni, gira l’Italia per ricordare, scuotere, interrogare le coscienze. Per dire che la mafia non è sconfitta, si è solo trasformata. Che la lotta alla legalità è ancora una priorità fondamentale.
L’obiettivo dell’incontro è chiaro: coinvolgere studenti, cittadini, istituzioni in un percorso di consapevolezza culturale. Perché, come diceva ancora Paolo Borsellino, “la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Un profumo che a Ivrea, in Piemonte, al Nord, abbiamo forse creduto di non dover mai annusare. Ma che oggi torna prepotente. Non con le bombe, ma con i soldi. Con gli affari. Con il silenzio.
E allora è proprio in questa parte d’Italia che è necessario parlarne ancora, e più forte. È per questo che Nuovi Equilibri Sociali lancia il suo invito a partecipare numerosi a questo appuntamento: per ascoltare, per capire, per non voltarsi dall’altra parte.
La rivoluzione comincia da qui.
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