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Ivrea celebra la Palazzina dei Servizi Sociali: una mostra fotografica per riscoprire l’utopia concreta di Adriano Olivetti

Mostra fotografica e documentaria sugli edifici Olivetti: un viaggio tra memoria e futuro per riscoprire il lascito di Adriano Olivetti e riflettere sul ruolo dell'impresa nel bene comune

Ivrea celebra la Palazzina dei Servizi Sociali: una mostra fotografica per riscoprire l’utopia concreta di Adriano Olivetti

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Un viaggio nella memoria, una riflessione sul presente, uno sguardo al futuro. È con questo spirito che il Club per l’UNESCO di Ivrea presenta una mostra fotografica e documentaria interamente dedicata alla Palazzina dei Servizi Sociali e agli edifici Olivetti, emblemi indelebili di un modello industriale e sociale che ha fatto la storia. L’inaugurazione è fissata per mercoledì 5 giugno alle ore 20.30, all’interno di uno degli spazi più simbolici di quell’utopia architettonica: l’ex biblioteca della Palazzina del Centro Servizi Sociali, luogo che si riappropria così del proprio ruolo di presidio culturale e comunitario.

L’iniziativa si inserisce nel contesto delle “Giornate Olivetti”, curate dal professor Davide Bombino, un progetto che intende riscoprire e valorizzare il lascito materiale e immateriale di Adriano Olivetti, l’imprenditore-filosofo che ha saputo trasformare l’impresa in una visione di società. La mostra – che proseguirà per tutta la durata delle Giornate Olivetti e resterà visitabile fino alla fine di giugno – rappresenta un tassello importante in questo percorso di memoria attiva, capace di generare dialogo e consapevolezza.

Fulcro dell’esposizione è la Palazzina dei Servizi Sociali, progettata nel cuore del Novecento dagli architetti Luigi Figini e Gino Pollini, figure centrali dell’architettura razionalista italiana e collaboratori storici di Olivetti. Grazie alla generosità del collezionista eporediese Roberto D’Angelo, i visitatori potranno ammirare un corpus di fotografie storiche che restituiscono l’anima di quell’edificio, pensato non come semplice contenitore di funzioni ma come luogo di cura, di ascolto, di promozione umana. A completare la narrazione visiva, una preziosa selezione di disegni originali firmati dall’architetto Enrico Finotti, recentemente donati al Club per l’UNESCO dalla sua compagna Tullia M. Piccoli – Udovicich, a cui l’organizzazione rivolge un sentito ringraziamento.

La mostra si presenta come una tappa successiva del percorso espositivo già avviato con il contributo dell’associazione Spazi-O e con la prima sezione ospitata presso l’Agenzia delle Entrate di Ivrea. Una narrazione che si snoda tra documenti, immagini, progetti e testimonianze, in un crescendo di emozioni e consapevolezza.

In un’epoca che troppo spesso dimentica i legami tra economia, bellezza e giustizia sociale, l’iniziativa del Club per l’UNESCO rappresenta un gesto di resistenza culturale e insieme un invito a riscoprire le radici profonde della “comunità concreta” immaginata da Olivetti. Non si tratta solo di ammirare edifici, ma di interrogarsi sul ruolo dell’impresa nella costruzione del bene comune, sul valore dello spazio pubblico, sulla dignità del lavoro e sull’umanesimo industriale che ha reso Ivrea un modello ammirato nel mondo intero.

Per informazioni: Club per l’UNESCO di Ivrea

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