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14 Maggio 2025 - 17:27
Santo Gioffrè
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Data di inizio 16.05.2025 - 00:00
Data di fine 16.05.2025 - 00:00
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La lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione sistemica passa anche dalla consapevolezza collettiva e dalla forza della parola. Ed è proprio in questo spirito che il Comune di Ivrea, in collaborazione con le associazioni Libera e Avviso Pubblico, propone una serata di riflessione e approfondimento sulle infiltrazioni mafiose nel settore sanitario, con un caso emblematico che arriva direttamente dal cuore della Calabria.
L’appuntamento è fissato per venerdì 16 maggio 2025, alle ore 21, presso il Polo Universitario Officina H di via Monte Navale. Al centro dell’incontro, la presentazione del libro “TUTTO PAGATO! Il saccheggio della sanità calabrese raccontato da chi l'ha scoperto”, scritto da Santo Gioffrè, medico, scrittore e già Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria.
Nel corso della serata, Gioffrè ripercorrerà le vicende che lo hanno visto protagonista di una coraggiosa battaglia contro un sistema malato, denunciando in prima persona fatturazioni false, bilanci inesistenti, assunzioni pilotate, sprechi e collusioni tra funzionari pubblici e ‘ndrangheta. Il suo lavoro, condotto tra mille ostacoli e pressioni, ha contribuito in modo determinante allo scioglimento dell’ASP reggina da parte del Ministero dell’Interno nel 2019, un evento senza precedenti nel panorama della sanità pubblica italiana.
Accanto all’autore, porteranno il proprio contributo anche Roberto Montà, presidente nazionale di Avviso Pubblico, e i rappresentanti eporediesi dell’associazione: Gabriella Colosso, assessora comunale, e Andrea Gaudino, consigliere delegato. Entrambi sono da tempo impegnati nella promozione di una cultura della legalità e della trasparenza all’interno delle istituzioni.
L’iniziativa rientra nel più ampio percorso che la Città di Ivrea sta portando avanti per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della legalità democratica, del contrasto alle mafie e del buon governo. Un impegno coerente con i valori promossi da Libera, la rete fondata da don Luigi Ciotti, e da Avviso Pubblico, che da anni coinvolge enti locali e regioni in azioni concrete contro le mafie e la corruzione nella pubblica amministrazione.
Santo Gioffrè, classe 1954, è una figura poliedrica: medico ginecologo, ma anche romanziere e uomo delle istituzioni. La sua esperienza alla guida dell’ASP di Reggio Calabria ha rappresentato un caso emblematico di come il coraggio civile possa scoperchiare un vaso di Pandora fatto di interessi illeciti, intimidazioni e complicità silenziose. Il suo libro è un atto d’accusa, ma anche un appello accorato alla responsabilità di tutti i cittadini.
L’incontro del 16 maggio non sarà solo una presentazione editoriale, ma un’occasione per fare memoria, condividere storie di resistenza e interrogarsi sul presente. Perché la sanità pubblica, come ogni altro settore strategico, non può e non deve diventare terreno di conquista per le organizzazioni criminali.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
C’è una Calabria che non si piega. Una Calabria che resiste, denuncia, si ribella. Una Calabria che non si limita a subire, ma che si alza in piedi, prende carta e penna, e racconta. Santo Gioffrè è l’incarnazione vivente di questa Calabria: medico, scrittore, intellettuale, ma soprattutto uomo libero. Uno che ha pagato il prezzo del dissenso. Uno che ha visto da vicino l’abisso e ha avuto il coraggio di puntarci il dito contro.
Nato a Seminara nel 1954, Gioffrè non è mai stato uno che si accontenta. Laureato in Medicina all’Università di Messina, ha esercitato per anni la professione di ginecologo in prima linea, conoscendo da vicino i drammi e le carenze di un sistema sanitario pubblico spesso abbandonato a sé stesso. Ma non si è mai limitato a curare i corpi: ha sempre avuto l’urgenza di curare anche le storture, le ingiustizie, la rassegnazione che serpeggia tra i corridoi polverosi degli ospedali del Sud. E proprio per questo, nel 2015, viene nominato Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, un compito che si rivelerà tanto necessario quanto devastante.
Lì, in quell’incarico, scopre l’orrore: fatture false, personale assunto senza criteri, forniture sanitarie gonfiate, bilanci mai approvati, e soprattutto, legami oscuri tra dirigenti e clan mafiosi locali. Una vera e propria macchina mangiasoldi, in cui la salute dei cittadini è solo un dettaglio, e l’unico obiettivo è garantire profitti ai soliti noti. Ma Gioffrè non resta in silenzio. Scrive, denuncia, trasmette relazioni dettagliate. Non si piega. E proprio grazie a lui, nel 2019, il Ministero dell’Interno scioglie l’ASP di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose. Un evento senza precedenti, un terremoto istituzionale.
Ma la sanità, per Gioffrè, non è l’unico campo di battaglia. Scrittore appassionato e narratore dell’anima meridionale, ha firmato romanzi intensi, storici, viscerali, in cui la Calabria diventa personaggio, protagonista, ferita aperta. “Artemisia Sanchez”, il suo capolavoro del 2001, ambientato nel Settecento borbonico, è stato trasposto in una fiction Rai con Valeria Solarino. Ma è con “TUTTO PAGATO!”, il libro-inchiesta uscito nel 2023, che Gioffrè smette i panni del romanziere per indossare quelli del testimone: racconta la sua esperienza da commissario, documenta il malaffare, nomina i complici, espone fatti, cifre, prove.
In un Paese dove chi denuncia spesso viene lasciato solo, Santo Gioffrè continua a camminare a testa alta, tra convegni, presentazioni, interviste. Non per vanità, ma per dovere. Perché – come ha ripetuto più volte – “la corruzione si combatte con la conoscenza, e la conoscenza si costruisce parlando, scrivendo, facendo sapere”.
Non cerca applausi, ma coscienze sveglie. Non vuole medaglie, ma memoria collettiva. E continua a credere che, nonostante tutto, ci sia ancora spazio per la verità, anche nei luoghi più insospettabili. Perfino nei bilanci dimenticati di un’azienda sanitaria. Perfino in un Paese che ha fatto dell’amnesia una forma di difesa.
Santo Gioffrè non è solo un testimone. È una voce. Una voce che non tace. Una voce che disturba. Una voce necessaria.
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