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29 Aprile 2025 - 16:38
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Data di inizio 09.05.2025 - 00:00
Data di fine 18.05.2025 - 00:00
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Ci sono strumenti che non sono semplici manufatti musicali, ma veri custodi del tempo. Ci sono mani che, tre secoli fa, hanno scolpito legno e metallo con precisione e poesia. Ci sono nomi che, pur sfuggendo ai grandi riflettori della storia, hanno costruito bellezza destinata a durare per sempre. Uno di questi nomi è Andrea Luigi Serassi, nato nel 1725 e divenuto in pochi decenni il più importante organaro d’Italia. A lui, artefice dell’organo settecentesco di Tavagnasco, il Comune e un nutrito gruppo di istituzioni rendono omaggio con una manifestazione culturale di altissimo livello, in occasione del 300° anniversario dalla sua nascita.
Il cuore dell’iniziativa è proprio quell’organo: una macchina sonora straordinaria costruita nel 1787 e restaurata recentemente con un intervento che ha restituito allo strumento il suo respiro originario. L’imponente cassa lignea, i mantici, le canne, il timbro ricco e sfumato: tutto torna a parlare la lingua di Serassi, che in quell’organo ha lasciato una firma incisa nella storia musicale del Canavese e non solo.
A promuovere il progetto sono la collana editoriale e musicale Antichi Organi del Canavese (AOC) e l’Associazione Organistica Del Canavese (AODC), in collaborazione con la Parrocchia di Santa Margherita, il Comune di Tavagnasco, l’Associazione culturale Giuseppe Serassi di Guastalla, l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, e numerose realtà del territorio unite da una passione comune: la tutela e la valorizzazione del patrimonio organario.
Il calendario degli appuntamenti è denso e articolato, pensato per coinvolgere studiosi, musicisti, appassionati e cittadini. Il via è fissato per venerdì 9 maggio alle ore 21, nella chiesa di Santa Margherita, con un evento che coniuga musica e divulgazione: l’organista eporediese Silvio Rossini si esibirà in concerto, introducendo la presentazione della biografia su Serassi e il racconto delle fasi del restauro dell’organo, realizzato da maestranze specializzate e seguito con attenzione scientifica e filologica. Insieme a Rossini interverranno figure centrali di questo percorso: lo storico dell’arte organaria Adriano Giacometto, il regista video Roberto Ricco, autore del documentario dedicato al restauro, e l’organaro Alessandro Rigola, che ha curato il recupero tecnico dello strumento.
Il secondo appuntamento è in programma domenica 18 maggio alle ore 16: ancora nella chiesa parrocchiale, il maestro Valter Savant-Levet sarà protagonista di un concerto per organo accompagnato da un evento eccezionale. Verrà infatti presentata la prima registrazione mondiale dello strumento di Tavagnasco, incisa su CD per la collana AOC: un documento sonoro prezioso che permetterà a studiosi e appassionati di conoscere e apprezzare la voce unica di questo organo settecentesco.
Il culmine della rassegna si raggiungerà sabato 24 maggio, con una giornata di studi interamente dedicata alla figura di Andrea Luigi Serassi. Dalle 8.45 alle 17.15, nella chiesa parrocchiale si alterneranno relazioni di studiosi ed esperti provenienti da tutta Italia: Andrea Carmeli, Federico Lorenzani, Margherita Lanzini, Giuse Bebenni, Alberto Dossena, Filippo Arri, Paolo Cavallo, Don Luca Pastore, Giovanni Franchino, Matteo Lombardi, Silvio Rossini e Adriano Giacometto guideranno i partecipanti in un percorso attraverso la vita, l’opera e l’eredità culturale del grande organaro.
Ma non finisce qui. In serata, alle ore 21, la rassegna si concluderà con un concerto finale che si preannuncia emozionante: all’organo si esibirà il maestro Alberto Dossena, virtuoso di fama nazionale, che renderà omaggio alla scuola organaria serassiana con una selezione di brani pensati per esaltare le caratteristiche uniche dello strumento di Tavagnasco.
L’ingresso è libero per tutti gli appuntamenti concertistici. Per la giornata di studi è invece prevista una quota di partecipazione di 25 euro, comprensiva del pranzo, ridotta a 15 euro per i soci AODC, per gli associati dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, dell’Associazione Serassi e per gli studenti di conservatori o scuole musicali. Le iscrizioni sono aperte sul sito www.antichiorganidelcanavese.it, oppure via mail scrivendo a info@antichiorganidelcanavese.it o iscrizioni@aodc.it.
Quello di Tavagnasco non è solo un festival, ma un gesto di memoria attiva. È la scelta consapevole di unire passato e presente, di trasformare un anniversario in un’opportunità culturale e formativa. È la dimostrazione che anche nei piccoli centri si possono organizzare eventi di valore nazionale, capaci di parlare a chiunque ami la musica, la storia e la bellezza. È il suono profondo e vibrante di un organo che, a trecento anni di distanza, continua a raccontarci chi siamo.
Nasce il 29 maggio 1725 a Bergamo; figlio di Angela Maria Andreotti e Giuseppe Serassi di Cardano di Grandola (CO). Il padre esercita la professione di organaro sin dai primi anni del Settecento e attivo in proprio dal 1720 a Bergamo.
Andrea, entrato giovanissimo nel laboratorio paterno, condivide col genitore l’affermarsi dell’attività di famiglia, fiorita a partire dalla costruzione del grande strumento per il santuario della Beata Vergine di Caravaggio (BG), avvenuta tra il 1742 e il 1745.
Personaggio di eccezionale operosità, colto, schivo, pragmatico e innovatore; alla sua guida il laboratorio giunge in poco tempo, anche grazie alla preziosa collaborazione – ciascuno con le proprie doti – dei fratelli Pietro Antonio (1721-1791) e Giovanni Battista (1727-1808), a indiscussa fama e notorietà sull’intero territorio padano.
Tra i suoi organi più innovativi vanno citati, quello della chiesa di S. Benedetto a Crema (CR) nel 1759 e nella stessa città, quello della chiesa di S. Agostino realizzato tra il 1767 e il 1769, a 2 tastiere e dotato di circa duemila canne, tra i più ragguardevoli del suo tempo in area padana.
Il costante studio e l’aiuto del figlio Giuseppe (1750-1817) permette all’attività di espandersi verso territori sempre più lontani, fino allo Stato Sabaudo (1774) e al Ducato di Parma (1786). Tale supremazia viene riconosciuta con la costruzione, tra il 1779 e il 1781, del monumentale organo della basilica di S. Alessandro in Colonna a Bergamo. Grandioso strumento articolato su 3 tastiere – la terza delle quali corrispondente a un corpo d’organo autonomo, posizionato sulla cantoria opposta, raggiunto da una lunga e complessa meccanica sotterranea – dotato di una sessantina di registri corrispondenti a oltre 3250 canne.
L’indiscussa qualità delle realizzazioni porta a committenze di sempre maggior prestigio, le cattedrali di: Parma (1787), Ivrea (1790), Fossano (1791), Guastalla (1794), Vigevano (1795) e lo strumento che lo renderà celebre a livello continentale: l’organo (1792-96) della Cappella Ducale di S. Liborio a Colorno (PR), realizzato su commissione del Duca Ferdinando di Borbone, a 2 tastiere, articolato su 4 corpi e 67 registri per un totale di oltre 2900 canne. Seppur già debilitato dalla malattia, Andrea Luigi seguirà da casa tutte le fasi di costruzione e si occuperà personalmente della confezione dei numerosi registri ad ancia; quasi tutti di sua “invenzione” e perfezionamento, famiglia di registri nei quali eccelleva.
Dopo un’instancabile attività durata più di mezzo secolo e oltre 200 strumenti costruiti, consumato dalla lunga malattia, Andrea Luigi Serassi muore il 30 dicembre 1799.
Per approfondire l’argomento:
Adriano Giacometto ▪ Andrea Luigi Serassi e l’organo (1787) della chiesa di Santa Margherita a Tavagnasco – Profilo di uno dei maggiori organari europei del Settecento, tra scoperte, rinvenimenti e nuove acquisizioni, Guastalla, Associazione culturale «Giuseppe Serassi», 2023, (Collana d’arte organaria, LXXX), pp. 374.
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