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11 Marzo 2025 - 10:35
Ragazzi di strada in Brasile
Dettagli evento
Data di inizio 15.03.2025 - 00:00
Data di fine 15.03.2025 - 00:00
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La musica può cambiare vite, può essere una carezza per chi non ha mai avuto niente, può essere un ponte tra mondi lontani. Il 15 marzo 2025, alle 20.45, nell’Aula Magna dell’ex Seminario Minore di Ivrea, le note delle chitarre si leveranno in un abbraccio ideale verso Recife, Brasile, per dare voce a chi non ne ha, per offrire speranza ai bambini di strada, ai meninos da rua, a quei piccoli invisibili che vivono ai margini, dimenticati dal mondo.
Un concerto, certo, ma molto di più. Un atto d’amore, un segnale di attenzione, un gesto concreto per sostenere il progetto PE NO CHAO, che da anni lotta per strappare questi ragazzi alla miseria, alla violenza, alla disperazione. Perché lì, tra le strade di Recife, c’è una battaglia quotidiana che si combatte nel silenzio e nell’indifferenza di tanti. Sono bambini senza casa, senza cibo, senza protezione, costretti a mendicare, a rubare, a difendersi come possono da un destino che non ha mai dato loro nulla. Molti non arrivano neanche all’età adulta. Crescono troppo in fretta, con la pelle segnata da cicatrici invisibili e il cuore indurito da un’infanzia negata.
In questa serata, organizzata in collaborazione con Il Risveglio Popolare e Notabene, il Duo Morrione - Tritto offrirà la magia della musica, attraversando epoche e culture diverse. Le composizioni di Domenico Scarlatti, Francisco Tárrega, Isaac Albéniz, Erik Satie si intrecceranno con brani anonimi della tradizione popolare, con il suono vibrante delle corde che racconteranno storie di passione, di malinconia, di speranza.
L’ingresso è a offerta libera, perché la solidarietà non ha prezzo. Ogni nota, ogni accordo, ogni respiro di questa musica avrà un senso profondo: ogni donazione contribuirà a dare una possibilità in più a quei bambini che non hanno mai avuto nulla, se non le strade fredde e ostili su cui sono nati e cresciuti.
Recife è lontana, ma la sofferenza non ha confini. Questi bambini sono figli del mondo, figli di un’umanità che spesso preferisce voltarsi dall’altra parte. Ma la musica può ricordarlo a tutti: c’è ancora speranza, c’è ancora qualcosa da fare. E quella sera, sotto le volte dell’Aula Magna, il suono delle chitarre sarà un grido di giustizia, un inno alla vita.
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