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26 Novembre 2024 - 23:36
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Data di inizio 26.11.2024 - 00:00
Data di fine 26.11.2024 - 00:00
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Non si può più parlare di storia senza inciampare in accuse infondate e strumentalizzazioni politiche. È questa l’amara constatazione che emerge dalla dichiarazione congiunta di Fausto Cristofari, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Torino, e Cadigia Perini, segretaria del Circolo PRC di Ivrea, che intervengono a difesa dello storico Eric Gobetti, bersaglio di polemiche per le sue ricerche sulla questione delle foibe.
La riflessione parte da un titolo provocatorio: Il mondo alla rovescia. Non si tratta, precisano, di un riferimento all’orribile generale V., ma di una presa d’atto del clima culturale e politico attuale. In questo contesto, stupisce e indigna che uno storico noto per il suo rigore scientifico venga accusato di revisionismo, proprio da chi, come i rappresentanti di Fratelli d’Italia, dichiara apertamente che "non toglierà mai la fiamma tricolore dal simbolo".
Foibe: riportare i fatti al loro contesto storico
La posizione di Eric Gobetti è chiara: analizzare i tragici eventi delle foibe nel loro contesto storico, legandoli all'occupazione fascista e alle sue conseguenze. Un approccio scientifico che si scontra con chi vorrebbe strumentalizzare la storia per scopi politici. "È quasi grottesco dover ribadire l’ovvio: il vero revisionismo – e spesso negazionismo – è quello di una certa destra (post?) fascista che tenta di cancellare il significato storico della Resistenza," sottolineano Cristofari e Perini.
La questione non è solo storiografica ma politica, perché queste narrazioni distorte finiscono per minare i valori fondanti della Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza. Per Rifondazione Comunista, difendere il lavoro di Gobetti significa difendere la libertà di ricerca, la memoria storica e il principio stesso di verità.
Evento a Valperga: la verità contro le strumentalizzazioni
In questo clima, l’evento odierno a Valperga, promosso da Rifondazione Comunista e altri soggetti, rappresenta un importante momento di confronto pubblico. L’obiettivo è chiaro: ristabilire, senza censure, la verità sulla cosiddetta questione delle foibe, respingendo le intimidazioni neofasciste e riaffermando il valore del libero dibattito.
“No alle intimidazioni di stampo neofascista e sì al dibattito libero, nel solco della nostra Costituzione antifascista,”concludono i rappresentanti del PRC.
Un messaggio forte, che suona come un monito: la storia non può essere piegata alle logiche di propaganda. Difendere figure come Gobetti significa tutelare la democrazia e il diritto a una conoscenza libera e critica.
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