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Verolengo

Una delle Vie Crucis più antiche d'Italia

Venerdì 7 aprile, dalle ore 20.30, c'è la "Processione del Cristo morto"

Verolengo

Un momento della processione del Cristo morto

Dettagli evento

La “Processione del Cristo morto”, che si svolge a Verolengo nella sera del Venerdì santo, non è una Via Crucis in senso tradizionale, ma una vera e propria rappresentazione sacra, fra le più antiche che ancora sopravvivono in Canavese. Quest’anno l’appuntamento è per venerdì 7 aprile, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale del capoluogo: il suono della “cantarana”, antichissimo strumento che ancora oggi viene usato in questa occasione, richiamerà i fedeli per la funzione presieduta dal prevosto Don Valerio D’Amico, una funzione che precede la Processione vera e propria.

Questa antica tradizione è ben raccontata dal professor Fabrizio Spegis, presidente della Società Storica Chivassese ed apprezzato storico locale, e Guido Forneris, storico dell’arte canavesana, esperto di Romanico, che insieme hanno scritto un volume della collana “Quaderni verolenghesi” dedicato alla “Settimana santa a Verolengo”.

Un momento di una processione dell'anno scorso

Come si legge nel volume, dal 1990 la processione ha subito, per esigenze liturgiche, una serie di modifiche, sia nell’ordine di sfilata dei personaggi che compongono il corteo, tutti legati alla Liturgia della “Passione di Cristo”, sia nel percorso lungo le vie del paese. Il corteo religioso, composto da una cinquantina circa di figuranti e dai fedeli, sarà aperto dalle Tre Marie, seguite dai bambini con gli attrezzi che compaiono durante lo svolgersi della Passione, le donne le dodici Priore, la Veronica con il panno sul quale è impresso il volto di Gesù Cristo, gli uomini, il Cireneo con la Croce, la banda musicale, la Sindone, il clero, i cantori, i Priori di San Michele, il “Cataletto” (l’antico letto funebre sul quale è riposto il corpo del Cristo), gli Apostoli, il Gonfalone del Comune, il Sindaco ed i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, a significare l’ufficialità di una intera comunità che partecipa all’evento sacro, la Maddalena e l’Addolorata.

I bambini della Prima Comunione tengono in mano gli attrezzi che richiamano simbolicamente i diversi momenti della Passione: fra questi, la lanterna, la fiaccola, due bastoni, la spada, una tavoletta di legno con un gallo dipinto, le colonne della flagellazione, il guanto, la corona di spine, la croce, due tavolette con il sole dipintoil martello, il cartiglio della condanna, la canna con la spugna, la tunica, la luna, la lancia, un paio di tenaglie, due scale. La maggior parte di questi oggetti trova un riscontro nella narrazione evangelica, mentre pochi altri sono, probabilmente, frutto della fantasia popolare.

Uscendo dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, percorre corso Delio Verna, fino a raggiungere piazza Piave dove piega su se stesso ritornando sul corso centrale fino a raggiungere il ponte sulla Roggia del Mulino, per poi ritornare indietro e raggiungere la chiesa della Confraternita di San Michele. Elemento centrale della suggestiva processione del Venerdì santo, è l’antico “Cataletto” e quello che vediamo oggi risale probabilmente al 1843 ed è interamente costruito in legno, dipinto in nero e oro, sormontanto da quattro colonne di colore verde marmorizzato che terminano con un capitello dorato e reggono un baldacchino, al centro del quale è inserita una colomba che simboleggia lo Spirito Santo. Il corpo di Gesù è ricoperto da un velo di tulle, che permette di vederlo in trasparenza e la statua che lo raffigura, normalmente è appesa sulla parete sinistra della chiesa di San Michele. La statua, che quasi sicuramente ha subito rimaneggiamenti o restauri, potrebbe risalire al XVI secolo circa.

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