L'incendio in un'area della discarica di Chivasso (foto d'archivio)
E’ stato di allerta per l’incendio che nella notte tra il 13 ed il 14 ottobre ha mandato in fumo 90 tonnellate di pneumatici presenti in un capannone all’interno dell’area della discarica Smc di regione Pozzo. Mentre i carabinieri del maggiore Stefano Saccocci continuano ad indagare sull’ipotesi dolosa, l’amministrazione comunale del sindaco Libero Ciuffreda, con un avviso alla popolazione fatto affiggere per le strade delle frazioni Pogliani e Mosche e nelle vie dell’area Chind, ha messo i cittadini sul chi va là. Dopo le rassicurazioni iniziali dello stesso Comune, in primis dell’assessore all’Ambiente Massimo Corcione - “Mi fido delle analisi e di ciò che dicono Arpa ed Asl”, aveva detto al nostro giornale appena una settimana fa a proposito dell’esclusione di rischi per la salute pubblica -, ora inizia a farsi strada un’altra verità. Il fumo nero che si è levato per ore e le possibili infiltrazioni nel terreno dell’acqua usata per spegnere l’incendio possono essere state nocive per le coltivazioni e per i prati a pascolo. Occhio, quindi, a cosa coltivate e al cibo che date da mangiare ai vostri animali da cortile: è l’avvertimento che Ciuffreda ha mandato ai residenti nell’area compresa nel raggio di un chilometro, in direzione nord-est e sud-est, dal luogo dell’incendio. Quindi, l’avviso è rivolto a chi abita ai Pogliani nelle vie Bisattini, della Chiesa, Crova (parte sud e parte est), e della Carletta, a chi vive a Mosche, a chi lavora alla Chind, a chi sta nelle vie Bellavista, Baione e lungo l’ex strada statale 26 nel territorio del Comune di Chivasso. Le raccomandazioni sono chiare: “Per gli ortaggi coltivati negli orti - scrive il sindaco - salvo che gli stessi siano sotto serra, si raccomanda di lavare accuratamente tutti gli ortaggi e le verdure prima del consumo. Si raccomanda di escludere a scopo precauzionale dalla coltivazione cucurbitacee (zucchine, zucche, cetrioli, cocomeri e meloni) e brassicacee (cavolo, rapa, cavolfiore e broccoli) solo nel caso in cui si sia rilevato, a seguito dell’incendio, la presenza di prodotti dalla combusione e/o ceneri sui prodotti vegetali. Per gli animali da cortile (avicoli e conigli) si raccomanda di non allevare queste specie su aree con pavimento in terra battuta a rischio di contaminazione e di alimentarle con mangimi e foraggi provenienti da zone al di fuori dell’area interessata dalla probabile contaminazione”. “Per le altre specie per produzione zootecnica (bovini, ovini, ecc... ecc...) - concude - si raccomanda di evitare il pascolamento degli animali sui terreni e la somministrazione di foraggi prodotti in loco”. L’avviso di Ciuffreda è, al momento, fino a nuovo ordine. Ma il provvedimento del primo cittadino è fitto di lati oscuri che gettano inquietanti ombre sugli effettivi rischi per la salute pubblica derivanti dall’incendio di due settimane fa.
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