CHIVASSO. A misura di bicicletta, in sella per due nuove ciclabili Sarà l’aria del cambiamento unito allo stop che il Covid-19 ci ha imposto, ma di certo dopo il termine della quarantena, questo è un buon momento per poter riprogrammare la nostra quotidianità, anche partendo da una semplice bicicletta. Ed è con questo spirito che Sabato 6 giugno nel piazzale del Comune di Chivasso, i referenti delle associazioni e dei comitati Gruppo Legambiente di Chivasso, In Bici a Chivasso, Terrasana, Movimento Ambientalista Chivassese, Pro Natura e l’A.S.D Sport-Abili di Alba si sono riuniti rigorosamente in bicicletta, per mettere in risalto la richiesta da loro sottoscritta e firmata, per il primo cittadino Claudio Castello e per gli assessori, con l’obiettivo di promuoverne l’utilizzo e i molteplici benefici. “Abbiamo avanzato una serie di proposte per mettere in atto un cambiamento per la nostra città, per Chivasso, in particolare soffermandoci sulla mobilità alternativa all’auto. – spiega Domenico Cena, referente del Gruppo Legambiente Chivasso – Per fare ciò abbiamo preso spunto dal Piano generale del traffico, che attesta la situazione traffico della città, ma che deve essere ancora approvato dal Consiglio Comunale. Ci auguriamo che venga approvato in tutto il suo contenuto, ma se ciò non fosse possibile, che almeno la parte dedicata alla mobilità ciclistica fosse presa in considerazione”. La richiesta oltre a promuovere l’utilizzo della bicicletta in città come mezzo sostitutivo all’auto, e quindi non solo per lo svago e per lo sport, prevederebbe la realizzazione di due nuove piste ciclabili bidirezionali su Via Po e lungo il viale alberato Marconi e Vittorio Veneto ed inoltre una mappatura dei collegamenti più definita tra le piste già presenti. “Abbiamo visto come in questo periodo l’ambiente abbia avuto un reale beneficio dallo stop totale delle auto o come le famiglie impossibilitate dallo spostarsi, abbiamo iniziato ad utilizzare le biciclette… Ecco, bisognerebbe sfruttare questo momento per “educare” i cittadini ad un maggior utilizzo, magari anche a scuola con i bambini”. Aggiunge ancora Paolo Zandarin, referente di Terra Sana. Tra le altre richieste interessanti, emergono anche la messa in sicurezza dei punti critici, quali incroci, semafori, rotonde, barriere, strettoie ed un potenziamento dei parcheggi per le biciclette nei punti più importanti della città. Un progetto che potrebbe davvero avere un impatto significativo su Chivasso, sia dal punto di vista ambientale, migliorando la qualità dell’aria, ma anche da quello logistico, con uno smaltimento del traffico. Ma non resta che attendere il verdetto e vedere se dal Palazzo di Santa Chiara approveranno questo progetto, facendo ripartire Chivasso proprio da una pedalata.
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