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Cronaca

Tragedia di Caselle: "Le indagini saranno lunghe e complesse"

Così la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, sul luogo dello schianto della Freccia Tricolore

"Sono in corso gli accertamenti che saranno complessi, lunghi. Attualmente non si può dire molto. Si sta procedendo con i rilievi e si stanno raccogliendo i vari pezzi dell'aereo, i reperti dell'auto". 

Così la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione appena giunta a Caselle sul luogo della tragedia.

"Sulle cause non possiamo ancora dire nulla. L'auto stava transitando e questo è un dato di fatto. La notizie che arrivano dall'ospedale sono abbastanza confortanti".

Nell'incidente aereo di questo pomeriggio ha perso la vita una bimba di 5 anni.

Il riferimento della Procuratrice è al fratellino della bambina.

LA PROCURATRICE CAPO GABRIELLA VIGLIONE

È per il momento in prognosi riservata il bambino di 12 anni (e non di 9 come comunicato in precedenza) rimasto coinvolto insieme agli altri familiari nello schianto della Freccia Tricolore nei pressi dell'aeroporto di Torino-Caselle e ora ricoverato nell'ospedale infantile Regina Margherita.


Il dodicenne ha riportato ustioni di secondo grado su circa il 15% della superficie corporea. In ospedale è arrivato cosciente. La Tac non ha portato alla scoperta di lesioni importanti. Ora si trova nel reparto di rianimazione.
Al pronto soccorso del Regina Margherita è stata portata anche la mamma, che è poi stata trasferita all'ospedale Cto.

"Il papà è molto provato, è sotto shock, continua a pensare alla bambina". Così il dg della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, che si è recato al Cto in visita ai genitori della bimba deceduta in seguito allo schianto della Freccia Tricolore oggi a Caselle.

UN PROBLEMA AL MOTORE

Un problema al motore: questo è quanto avrebbe comunicato al suo capo squadra, durante il volo, Oscar Del Do', il pilota della Freccia Tricolore che oggi si è schiantata al suolo nei pressi dell'aeroporto Torino-Caselle. Lo si è appreso da fonti qualificate presenti sul posto.

IL MAGGIORE OSCAR DEL DO'

Il pilota avrebbe riferito che doveva sganciarsi dalla formazione. In seguito ha perso il controllo del velivolo e ha azionato il dispositivo di eiezione dalla cabina. L'aereo, cadendo a terra, ha preso fuoco e ha colpito un'automobile di passaggio.

Nell'impatto è rimasta coinvolta una bambina di 5 anni che è morta. il fratello di 12 anni è in prognosi riservata al Regina Margherita.

UN ANNO SFORTUNATO PER LE FRECCE TRICOLORE

È un anno sfortunato per le Frecce tricolori, costituita il primo marzo 1961 e la cui base è a Rivolto (Udine): prima dell'incidente di oggi, ad aprile è morto il capitano dell' Aeronautica militare Alessio Ghersi assegnato alla Pattuglia acrobatica nazionale dal 2018. Nella formazione a dieci velivoli delle Frecce tricolori era Pony 5, cioè il secondo gregario alla destra del capo formazione.


Ghersi, di 34 anni di Domodossola, sposato, padre di due figli piccoli, era un pilota molto esperto, in grado di pilotare un Eurofighter. Morì alla cloche di un velivolo ultraleggero - un Pioneer 300 della Alpi Aviation di Pordenone - in una breve uscita con un parente, morto anche lui nella caduta, schiantandosi sul Monte Musi, nell'Alta valle del Torre, nel comune di Lusevera (Udine), da un'altezza di 800 metri. Gli investigatori concordarono sul fatto che il Pioneer fosse completamente ingovernabile e che al momento dell'incidente le condizioni meteo e la visibilità erano buone.


Ma nel passato delle Frecce tricolori si annoverano tanti incidenti con un numero di morti di poco inferiore alle 20 vittime. Quello più terribile avvenne però a Ramstein (Germania) nel corso di un'esibizione acrobatica il 28 agosto 1988 durante l'Airshow Flugtag nella base NATO. Durante l'esibizione delle Frecce Tricolori, quando la pattuglia acrobatica si apprestava a completare la figura del cardioide ("a forma di cuore") ci fu una collisione fra i tre Aermacchi MB-339PAN pilotati dal Tenente Colonnello Ivo Nutarelli (PONY 10, Solista), dal Tenente Colonnello Mario Naldini (PONY 1, Capo Formazione) e dal Capitano Giorgio Alessio (PONY 2, 1° Gregario Sinistro). Mentre gli aerei PONY 1 e 2 precipitarono in fiamme sulla pista, il PONY 10 si abbatté sulla folla, causando 67 vittime (tra le quali i tre piloti) e 346 feriti tra gli spettatori. In merito a quella tragedia più volte si è parlato del coinvolgimento a vario titolo nel disastro di Ustica di due dei tre piloti morti.

Nel marzo 1974 si scontrarono in volo due Frecce nel cielo di Codroipo (Udine): morirono il sottotenente Sandro Santilli, di 29 anni, di Osimo (Ancona) e il sottotenente Ivano Poffe, di 28, della provincia di Verona.
L'anno precedente, il 2 giugno 1973, durante l'esibizione in occasione della grande parata militare, durante un sorvolo di Torvajanica (Roma) la Freccia di Angelo Gays entrò in collisione con quella di Antonio Gallus. Gays morì all'istante, Gallus invece rimase ferito ma le sue traversie non finirono lì: morì per un altro incidente di volo il 2 settembre 1981 nella base aere delle stesse Frecce, a Rivolto. 

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