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Settimo Torinese
11 Luglio 2024 - 17:11
Biblioteca civica multimediale Archimede di Settimo Torinese. Fiore all’occhiello della città. Delizia di centinaia di famiglie. Patrimonio comunale e culturale. Centro di vita. Orgoglio dell’Amministrazione… E poi, alzi il telefono e qualcuno dall’altra parte della cornetta ti dice… “Ma ne siete così sicuri?”. La realtà a quanto pare è ben diversa dai proclami.
Al centro dell’attenzione l’edificio che versa in uno stato di abbandono vergognoso.
Al quarto piano da quattro anni c'è un buco nel controsoffitto che campeggia beffardo con un secchiello sotto per raccogliere l’acqua. Lo ha visto la sindaca Elena Piastra? Lo hanno visto gli assessori? Certo. Ma evidentemente non abbastanza da farsene un problema.
Le manutenzioni?
Non s’è capito a chi tocchino e nel frattempo la struttura si sbriciola.
Gran parte dell’edificio è di proprietà di Fondazione ECM, il terzo e il quarto piano sono di “Patrimonio srl a socio unico” che è una municipalizzata, quindi sempre Comune è. Fa sorridere che Patrimonio, sulla carta, è la società che si occupa del decoro urbano…..
E non è che vada meglio nei garage sotterranei. Di fronte agli occhi un vero e proprio regno dell'orrore con l'incuria a regnare sovrana. La situazione è a dir poco disastrosa: infiltrazioni d'acqua, pareti scrostate, calcinacci ovunque, muffa che avanza e perdite nelle tubature. Un quadro apocalittico che dipinge un luogo non solo sgradevole, ma anche pericoloso.
Insomma, la Biblioteca di Settimo si presenta come una nave che affonda, anche all’esterno, con la sua scala inagibile - ironia della sorte, destinata alle emergenze - a simboleggiare la mancanza di attenzione e cura per un luogo che dovrebbe essere un faro di cultura e aggregazione.
“Si salvi chi può", verrebbe da dire. Ma di chi è la responsabilità? Di chiunque essa sia, è tempo di agire per risollevare le sorti di questa struttura e renderla finalmente il fiore all'occhiello che la città merita. Un intervento deciso e immediato per restituire dignità.
La domanda sorge spontanea: fino a quando si continuerà a fingere che tutto vada bene? Fino a quando si lasceranno cittadini e dipendenti esposti a rischi e disagi?
È arrivato il momento di agire, di risanare questo luogo che ha tanto da offrire alla comunità.
E ancora non basta, perchè sul terzo piano qualcos’altro da dire c’è. Fino a poco meno di un anno fa era anch’esso di proprietà del Comune che lo ha barattato in cambio di un terreno su cui poi l’Eureka calcio ci ha costruito la cittadella dello sport.
L’operazione rientra in uno di quei giochi con tre bicchieri che ancora si fanno davanti ad alcune malfamate stazioni ferroviarie.
Per farla breve ad un certo punto il comune si accorge che per consentire a Marco Pollastrini di costruire i nuovi impianti sportivi si sarebbe dovuto fare un bando per la concessione dei terreni, peccato che quei terreni fossero di proprietà della municipalizzata.
Da qui la decisione di acquistarli da Patrimonio dando in cambio il terzo piano dell’edificio di via Giannone.
Di questa storia, comunque, ne riparleremo....
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