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Il caso
20 Maggio 2024 - 19:14
Infiltrazioni d’acqua, muri scrostati, ferri in vista, sobbalzi sulla carreggiata. E’ il quadro “clinico” del cavalcavia di via Paolo Regis, collegamento nevralgico in centro tra la parte nord e la parte sud di Chivasso, tagliata in due dalla linea ferroviaria Torino-Milano.
La denuncia arriva da alcuni chivassesi preoccupati per le pessime condizioni della struttura. Siamo andati a vedere e, confermiamo, c’è da non dormire sonni tranquilli. Sotto il cavalcavia corrono i treni lungo la tratta ferroviaria Torino-Milano e non solo: a poche decine di metri c’è la stazione e lo scenario, di un eventuale cedimento - facciamo gli scongiuri - è apocalittico.
Il cavalcavia di via Paolo Regis visto dal basso
Senza voler eccedere con gli allarmismi, il cavalcavia, molto trafficato e che conduce anche all’ingresso del nuovo ospedale, si trova in uno stato di degrado preoccupante.
Le auto in transito, specialmente nella corsia verso il centro città, da nord verso sud, sobbalzano pericolosamente su una superficie stradale dissestata. Non si capisce cosa provochi questi sobbalzi, ma è evidente che il manto stradale sia in condizione critiche.
La prospettiva che offre la vista da via Eugenio Clara conferma le preoccupazioni: la struttura presenta infiltrazioni d’acqua, muri scrostati e ferri di armatura in vista.
Vista da Via Eugenio Clara
L’immagine dal basso del cavalcavia è desolante e lascia intravedere il rischio di un collasso.
I chivassesi residenti e di passaggio hanno ripetutamente segnalato al Comune lo stato pericoloso del cavalcavia, ma la risposta è sempre la stessa: l’intervento non è di competenza comunale, ma di RFI. Questa situazione di stallo burocratico sta mettendo a rischio la sicurezza di chi transita quotidianamente su via Paolo Regis. “Aspettano che ci scappi il morto o un grave incidente?” lamentano i cittadini.
I ferri in vista della struttura
E dire che l’attenzione, sul tema dei cavalcavia in città, è alta da mo’. Da quando, per lo meno, nell’autunno scorso RFI ha consegnato al Comune il nuovo cavalcavia di corso Galileo Ferraris, che potrebbe decongestionare il traffico in centro. Ebbene, il cavalcavia che attraversa la linea ferroviaria e collega, ad est, la città da nord a sud, è ancora chiuso. E difficilmente verrà aperto in tempi brevi. L’ha detto in più occasioni, nonostante le varie sollecitazioni ricevute dalla minoranza consigliare e anche dai nostri lettori, il sindaco Claudio Castello, dando anche del “pazzo” ai sindaci che sono venuti prima di lui.
Castello è convinto di una cosa: se si apre il cavalcavia di corso Galileo Ferraris e si chiude il passaggio a livello di via Mazzè, anziché diminuire il traffico su via Paolo Regis aumenterà. Aumentando quindi le sollecitazioni su di una struttura vetusta. Sarà proprio così?
“Il lasso di tempo notevole intercorso tra la stipula delle convenzioni tra Comune ed Rfi per la soppressione dei passaggi a livello e l’attuazione delle opere compensative ha comportato una serie di modifiche che inizialmente non erano prevedibili e oggi sono necessarie agli obblighi convenzionali assunti”, ha inforcato il primo cittadino in uno degli ultimi Consigli comunali.
Le infiltrazioni d'acqua in via Eugenio Clara
Per Castello infatti la realizzazione del nuovo ospedale, l’ingresso del Pronto Soccorso dal cavalcavia di via Paolo Regis, lo spostamento del centro prelievi da via Nino Costa alla stessa via Paolo Regis, la prossima realizzazione del polo logistico all’ex Lancia e il futuro istituto superiore che Città Metropolitana realizzerà in zona via Mazzè di fatto suggeriscono di andarci piano con la soppressione del passaggio a livello della stessa via Mazzè, opera compensativa che negli accordi tra Comune ed Rfi dovrebbe essere realizzata contestualmente - e sottolineaiamo contestualmente - all’apertura del cavalcavia di corso Galileo Ferraris.
Per chi a questo punto del discorso si fosse perso, Rfi ha finanziato la realizzazione del cavalcavia di corso Galileo Ferraris come compensazione per la chiusura del passaggio a livello di via Mazzè. Poi avrebbe dovuto anche completare la tangenziale nord della città, che al momento si ferma in via Ivrea, ma questo è un altro discorso.
Ad oggi il cavalcavia è pronto ma il passaggio a livello è ancora aperto.
“Se chiudiamo il passaggio a livello di via Mazzè tutta la viabilità del centro si concentrerà sul cavalcavia di via Paolo Regis e ad oggi non possiamo permettercelo”, ha aggiunto il sindaco.
Dove sta la verità?
Al di là delle opinioni, sicuramente c’è che la situazione del cavalcavia di via Paolo Regis non è più sostenibile.
È necessario un intervento urgente per garantire la sicurezza dei cittadini e migliorare la viabilità urbana. Il sindaco Claudio Castello deve prendere una decisione coraggiosa e definitiva. Lo farà?
Intanto sarebbe urgente, nei vari incontri in corso tra Comune, Rfi ma anche Prefettura di Torino, far presente lo stato in cui versa il cavalcavia. E intervenire.
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