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Chivasso

Violenza di genere: i consigli per fermarla del Capitano dei Carabinieri di Chivasso

ll Capitano Urbano Marrese è stato ospite della conviviale del Rotary Club

Serata speciale, quella di ieri, giovedì 16 maggio per il Rotary Club di Chivasso. 

Alla conviviale al ristorante dei Cacciatori di frazione Rolandini di Verolengo, il distretto chivassese guidato dalla presidente Simonetta Gronchi ha accolto il Capitano dell’Arma dei Carabinieri di Chivasso, Urbano Marrese.

Insieme a Marrese sono intervenuti anche: Manfredi Alice Carabiniere, Lazzaro Davide Colonnello, Turchi Salvatore Ufficiale, Luogotenente Santoiemma Pasquale e il Maresciallo Marteddu Raffaele.

Marrese è intervenuto con una lezione sulla violenza di genere e sulle misure di contrasto e di sensibilizzazione messe in atto dalle forze dell’ordine. 

La violenza di genere è qualsiasi atto di violenza diretto contro una persona a causa del suo genere. Questo tipo di violenza include aggressioni fisiche, sessuali, psicologiche ed economiche. È radicata in diseguaglianze storiche e strutturali tra uomini e donne e spesso si manifesta attraverso comportamenti di controllo e dominazione.

La violenza di genere può avvenire in contesti domestici, lavorativi e pubblici, e colpisce maggiormente donne e ragazze, sebbene anche uomini e persone di diverse identità di genere possano esserne vittime.

In Italia, esistono diverse normative che mirano a contrastare la violenza di genere e a proteggere le vittime. L’ultima è del 2019, la legge n. 69 detta anche Codice Rosso.  Questa legge rafforza ulteriormente le misure di protezione per le vittime, prevede un percorso preferenziale per le denunce di violenza di genere, aumentando le pene per i reati di violenza sessuale, stalking e maltrattamenti in famiglia.

Proprio ieri, la Conferenza delle Regioni italiane ha approvato un ordine del giorno in cui impegna il governo ad adottare una norma nazionale che possa fornire maggiori tutele a tutte quelle persone che, troppo spesso, si ritrovano a dover fuggire da minacce e violenze.

Stiamo parlando di un indirizzo fittizio per garantire sicurezza e diritti alle donne vittime di violenza.

Una sorta di vuoto legislativo di fatto già colmato a Torino dove, nel 2019 - sotto la guida di Chiara Appendino - venne inaugurata 'Casa Marti', la residenza fittizia messa a disposizione dal comune nella sede dell'assessorato alle Pari opportunità. 

Il documento sottoscritto dalle Regioni si traduce dunque in un significativo passo in avanti che potrebbe portare presto ad iniziative da parte di palazzo Chigi.

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