TORINO. Sanitopoli. Per Sampò e Secreto, il fatto non costituisce reato

L'ex assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Caterina Ferrero, è stata condannata dal tribunale di Torino a otto mesi di reclusione per irregolarità nella gestione di appalti e commesse. La sentenza è stata pronunciata questa sera al termine di un processo in cui l'accusa è stata sostenuta dai pm Paolo Toso e Stefano Demontis. A Piero Gambarino, all'epoca braccio destro dell'assessore, sono stati inflitti sei anni e mezzo. Archiviazione e assoluzione per Renzo Secreto, ex direttore dell'Asl to4 e per Franco Sampò, ex sindaco di Cavagnolo.  Le accuse erano abuso e turbativa d'asta. Gambarino rispondeva anche di concussione e bancarotta. Alla Regione Piemonte, che si è costituita parte civile, è stato riconosciuto il diritto a un risarcimento dei danni e il pagamento delle spese processuali (3.300 euro). A tre aziende sono stati assegnati indennizzi fra i 6.500 e i 14 mila euro. Mentre la Ferrero, che dopo l'apertura dell'indagine era stata allontanata dalla giunta di centrodestra dal governatore leghista Roberto Cota, ha ottenuto la condizionale; Gambarino è stato interdetto dai pubblici uffici, dichiarato "incapace di contrattare con la pubblica amministrazione" per un anno, inabilitato all'esercizio di un'impresa commerciale e "incapace di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa" per dieci anni. "I giudici - spiega uno degli avvocati difensori, Gian Maria Nicastro - hanno escluso che vi siano delle responsabilità in relazione a uno degli episodi più importanti, quello relativo alle emodinamiche. Quanto al resto, il dispositivo presenta dei punti oscuri: per lo stesso fatto, Gambarino è stato condannato ma altri sono stati assolti. Vedremo le motivazioni". "In ogni caso - aggiunge il penalista - per il momento possiamo dirci soddisfatti, perché il tribunale ha riportato il trattamento a livelli più ragionevoli rispetto alle richieste della procura". I pm, infatti, per Gambarino avevano chiesto 11 anni e cinque mesi.