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TORINO. Curò tumore con erbe, vittima scriveva 'neo non migliora'

TORINO. Curò tumore con erbe, vittima scriveva 'neo non migliora'

Processo

"Ciao Germana, ti mando un aggiornamento: il neo non migliora. E' ancora più gonfio, sanguina, ha un cattivo odore, mi fa male ed è sempre più brutto". Marina, morta nel 2014, scriveva così al suo medico di base, la dottoressa Germana Durando. "Cosa stai prendendo come rimedio omeopatico? Ci vediamo presto intanto tu lavora sul perdono e cerca di incontrare il tuo ex", le aveva risposto il medico, che oggi è stata condannata in primo grado dal tribunale di Torino a due anni e mezzo per omicidio colposo. Gli specialisti sentiti durante il processo a Torino hanno definito "ciarlataneria" le controversie teorie del tedesco Rike Geerd Hamer, di cui Germana Durando era seguace e che alcuni dottori in Italia stanno tuttora applicando. Quasi sempre, dicono i dati dell'Ordine dei medici, le 'cure' non sortiscono alcun effetto e, anzi, a volte peggiorano la malattia o comunque non la bloccano, fino a portare alla morte del paziente. L'Ordine dei medici di Torino, che ha avviato una indagine interna contro la dottoressa, ha scoperto che in passato era stato intentato un altro procedimento giudiziario nei suoi confronti per la morte di una bimba di 14 mesi affetta da meningite e curata con lo stesso metodo. L'Ordine ha anche scoperto che negli ultimi anni altri due pazienti, in cura da altri medici, sono morti dopo avere aderito al metodo di cura hameriano, che consiste nel prescrivere goccine omeopatiche, in pratica acqua, e sul superamento del trauma psicologico.
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