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TORINO. No casa a coppia gay: 'siamo famiglia, e non di serie B...'

TORINO. No casa a coppia gay: 'siamo famiglia, e non di serie B...'
"Non ci aspettavamo che la nostra storia avesse tanta eco, non la volevamo neanche. Abbiamo deciso di raccontarla per chiederci, e per chiedervi, se nel 2017 sia normale che qualcuno possa prendersi il diritto di decidere quali sono le famiglie di serie A e quali quelle di B. Secondo noi no...". Lo afferma all'ANSA Simone Schinocca, il torinese di 39 anni che, con il compagno Michele, si è visto rifiutare l'affitto di una casa perché gay. "Io e Michele ci sentiamo tantissimo famiglia, non crediamo ci manchi nulla per esserlo", sottolinea Simone. "Stiamo cercando casa perché ne vorremmo una più grande in cui poter ospitare amici o qualche pezzo di famiglia - spiega - La nostra attuale proprietaria di casa, quando è venuta a conoscenza delle nostre intenzioni, era molto dispiaciuta perché non le abbiamo mai dato alcun tipo di problema. Allora io mi chiedo: l'eterosessualità rappresenta una garanzia maggiore per un proprietario di casa?". Dubbi, interrogativi, che la storia di Simone e Michele pongono con grande forza. "Ci riempiamo spesso la bocca parlando di diritti e di uguaglianza - conclude - ma quando siamo chiamati ad un atto di fiducia, come quello di affittare la propria casa a qualcuno, ecco che escono fuori le discriminazioni...".
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