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TORINO. Bimbo in ospedale dopo circoncisione, secondo caso a Torino

Un secondo caso di circoncisione casalinga su un bambino, dopo quello che aveva portato alla morte un neonato ghanese di appena un mese, si è verificato a Torino. Si tratta di un episodio meno grave, come anticipa La Repubblica sulle pagine locali. Protagonista un bimbo marocchino di tre anni, portato dai genitori all'ospedale Martini per un'infezione, è già stato dimesso. "E' dovere dell'assessorato regionale alla Sanità - commenta Nino Boeti (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte - battere un colpo e portare la circoncisione rituale dentro i nostri ospedali, per evitare che avvenga a prescindere, ma in clandestinità e in condizioni igieniche e sanitarie pericolose. La circoncisione eseguita in strutture pubbliche - aggiunge - avrebbe anche l'obiettivo di fidelizzare gli immigrati con il servizio sanitario pubblico e servirebbe a fare sapere ai genitori che c'è un ospedale infantile disposto ad occuparsi dei loro bambini. Un mediatore culturale potrebbe gestire il rapporto con la famiglia. Anche questi sono aspetti importanti nelle politiche di integrazione"
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