Cerca

Federica Ranieri: “Auguro ai giovani eporediesi di apprezzare la fortuna che hanno”

Federica Ranieri: “Auguro ai giovani eporediesi di apprezzare la fortuna che hanno”

Federica Ranieri

Federica Ranieri, nata a Torino, ma eporediese fino al midollo, è Mugnaia, avvocato e mamma di due splendidi bambini, Jacopo e Leone.

Spinta da una travolgente passione per la vita, affronta con determinazione tutte le nuove sfide. E proprio questo spirito le ha permesso di affrontare con coraggio i due anni della pandemia.

Ci lasciamo alle spalle un anno complicato. Che cosa è stato per te il 2021?

Il 2021 è stato un anno complicato, fatto di attese lunghissime e di speranze. L’attesa della parola “finecovid” che poi non è mai giunta, e la speranza di tornare alla straordinaria normalità della vita. Diciamo che il 2021 per me è stato come una briglia, che si lascia andare quando sei lanciato al galoppo e che richiami quando c’è da andare al passo .Ho imparato a gestire i comandi che ci sono stati imposti anche quando li trovavo ingiusti o eccessivi. Ho deciso di chinare il capo e mi sono lasciata domare per poter sopravvivere. Il tutto nella speranza di poter tornare ad essere quella che ero prima, ma forse non succederà più. Tutte queste regole imposte dallo Stato soprattutto all’inizio del 2021 mi hanno tolto molto ossigeno, e quando manca l’aria per forza di cose devi cambiare per poter sopravvivere. Quindi per me il 2021 è stato un anno di resa, e lo dico con un pizzico di malinconia nel cuore, ma anche con orgoglio perché ho saputo adattarmi, e non è cosa semplice o scontata.

E per la tua carriera?

Per la mia carriera, il 2021 non è stato un anno diverso dal 2020. Il vero cambiamento è avvenuto nel 2020 con l’avvento del Covid, con l’introduzione delle udienze da remoto, con la mancanza del contatto umano con i colleghi, ma soprattutto con i Giudici. Mi è mancata moltissimo l’abitudine alla discussione, l’adrenalina dell’oralità del processo. Ma devo ammettere che con le udienze da remoto sono riuscita comunque a reinventarmi ed oggi quasi mi dispiace quando non devo collegarmi dalla mia stanza in studio, ma devo andare in Tribunale. Per il resto, la mia carriera continua sempre nella stessa misura e maniera: vivo sempre e comunque sulle montagne russe. Un giorno ti senti benissimo ( e succede quando vinci) a volte ti senti di non arrivare al giorno dopo da quanto sei a terra, e capita quando perdi e magari perdi pure male.

Quindi passata l’angoscia del 2020 con l’idea che non sarei riuscita a essere avvocato senza la mia “presenza” devo dire che il 2021 è stato un anno di conferma professionale. E devo ammettere che a questo non avevo mai pensato prima di oggi.

Cosa di buono ti porti dietro, degli ultimi mesi?

Di buono di questi ultimi mesi mi porto il viaggio a Roma con i miei figli. Ho capito quanto i bambini siano felici quando scoprono il mondo e lo fanno con mamma e papà.

Mi porto la consapevolezza di aver resistito ad un’onda d’urto bestiale che è stata lo stravolgimento del bioritmo di vita della mia famiglia: bambini a singhiozzo a casa in DAD, marito molto più presente viste le limitazioni delle presenze in ufficio a Milano, e regole, regole regole in quantità.

Mi porto dietro l’essere stata più a casa, e meno fuori. E alla fine ho scoperto quanto è bella casa mia. Ho scoperto la piacevolezza di bere la sera un buon vino, di guardare un film insieme. Meno frenesia, più tempo quando scende la notte per la famiglia. Si esce di meno, meno impegni con gli amici, ma tutto ha avuto il suo lato positivo.

Mi porto non ultimo un viaggio con sette compagni di tiro delle arance, tutti maschi, su un pulmino per Valencia, per l’addio di Valentino Rossi alla Moto GP. E’stato un viaggio unico, sembrava di essere in un film di Pupi Avati.  

E cosa, invece, preferisci lasciarti alle spalle?

Mi lascio alle spalle l’ansia che mi ha divorato quando pensavo che non sarei riuscita ad adattarmi al cambiamento dettato dal COVID. Quando pensavo che non ci sarebbe stato più il tempo di una partita di calcio fra bambini al campetto, a quando pensavo che non sarei riuscita a resistere al cambio vita in Tribunale.Per me è stato davvero un periodo in cui il panico e l’ansia mi hanno resa molto vulnerabile e poco lucida. E’accaduto, per un breve momento, ma è accaduto. Sono stati i miei clienti con le aziende in difficoltà che si trovavano in mezzo ad una tempesta di incertezza a darmi la forza di rimettere dritto il timone. Il richiamo alla responsabilità di chi si aspettava da me delle risposte mi ha salvata.

Cosi ho superato la buriana. Quello che mi dispiace moltissimo è che in quel terribile momento fatto di ansia e paura ho perso di vista la positività e non sono stata di esempio per i miei bambini. Mi sono fatta trascinare prima dal panico e poi dalla rabbia, due emozioni che non sono mai mai costruttive. Ma per fortuna sono riuscita a compredere la sterilità della situazione in cui mi stavo cacciando. E ne sono venuta fuori.  Tutto questo voglio lasciare al 2021. 

Una cosa che ti ha ferito in questo 2021?

Nel 2021 mi ha ferito un mio amico fraterno. Mi ha ferito moltissimo.

Non lo ha fatto volontariamente e nemmeno consapevolmente e questo ha reso il tutto ancora più doloroso.

Una scelta dettata dalla volontà di ferire cela sempre un sentimento. L’odio è l’alter ego dell’amore, e come tale può essere capito e perdonato.

Se la ferita, invece, viene inferta con superficialità, con egoismo, fa male e basta. Perché non ha ragione.

Ecco, oggi penso che sia quella la ferita che fa più male del 2021.

Qualcosa che, invece, ti ha reso orgogliosa?

Mi ha reso orgogliosa una causa che ho perso. L’ho persa dopo aver combattuto come un leone; ed è stato incredibile come dopo un primo momento di scoramento, le parole di un magistrato con cui mi ero confrontata mi abbiano fatta sentire bene e riprendere dalla delusione. La sua fiducia mi ha salvata. 

Lui mi ha fatta sentire “giusta”, misurata nelle scelte che avevo adottato.

Mi ha reso orgogliosa, ancora, un’idea che ho avuto in un altro complicato procedimento fallimentare.

Mi ha reso orgogliosa il mio lavoro, più di tutto. Lo sguardo della mia socia Paola quando ho tirato fuori dal cilindro una soluzione da una matassa impossibile.

Mi rende orgogliosa ogni giorno guardare il quaderno dei miei bimbi che sono così bravi a scuola. Ma nell’orgoglio verso i miei bimbi ho un retrogusto amaro perché penso che loro sono bravi, nonostante me.

Sono grata a loro più che orgogliosa, perché sanno essere stupendi nonostante io tante volte sia distratta in casa.

Quindi loro mi rendono orgogliosa, non del lavoro che faccio su di loro, ma di come loro sono naturalmente meravigliosi, anche senza di me.

Un aggettivo per descrivere l’anno appena passato?

L’aggettivo per l’anno passato…accidioso.

E nonostante l’accidia del tempo passato, abbiamo resistito ed abbiamo vissuto.

Da Mugnaia, da mamma, da avvocato, che anno è stato?

Da Mugnaia è stato un anno molto malinconico, ma più di tutto è stato un anno tristissimo da arancere. Tiro sui carri da getto dal 1996, mancare quest’anno sul carro è stata una seria e dolorosa assenza nei giorni di Carnevale. 

Da mamma è stato un anno meraviglioso, nonostante il Covid: i miei bimbi a scuola insieme la mattina, il ritorno agli sport all’aperto, il primo dentino prima di Jacopo e poi di Leone, il ritorno alle feste di compleanno, insomma vedere i miei bambini di nuovo sbocciare mi ha fatto sentire bene e non con quel senso di oppressione del 2020.

Da avvocato è stato un anno fatto di alti e bassi. Più diventi grande, più il tuo lavoro diventa grande. Le responsabilità crescono e come un liquido che si espande in un contenitore, lo studio diventa sempre più parte permeante del tuo quotidiano, riempiendo gli spazi vuoti che magari distrattamente lasci indietro. A volte è ingombrante a volte non ne posso fare a meno, come di una droga.

Com’è cambiata (se è cambiata) la tua vita dopo il Covid?

La mia vita dopo il Covid è molto cambiata. Le limitazioni 2020 e poi 2021 hanno inciso fortemente sulle mie amicizie. Sono una persona che investe moltissimo sugli amici: dico sempre che gli amici sono la famiglia che ti scegli perché loro mi rendono esattamente quel senso di calore che solo la famiglia sa dare. Le limitazioni del 2020 e poi del 2021 hanno messo un po’ un freno alle frequentazioni, alle abitudini dei pranzi insieme la domenica, delle colazioni, dei caffè presi qui e là, delle cene. Devo ammettere che comunque va bene così, perché dopo un primo impatto un pochino traumatico, abbiamo ripreso a sentirci, a frequentarci, come non esserci lasciati mai.

Ma senza più quella frenesia di doversi vedere per forza. E devo ammettere che non mi manca la mia vita di prima del Covid, perché non ho perso nulla di quei legami che avevo prima. Solo per un attimo ho avuto paura di averli persi. Ma i legami, quando sono forti, tengono. E i miei hanno tenuto.

Voltiamo pagina e guardiamo all’anno che verrà: cosa auguri ai giovani eporediesi?

Ai giovani eporediesi auguro di aprire gli occhi il prima possibile e di rendersi conto della fortuna che hanno intorno. Auguro loro di comprendere la libertà che la nostra città offre loro, di potersi muovere così piccoli fra montagne, colline, fiumi e laghi; così giovani hanno la possibilità scegliere cosa studiare, che sport fare, che film andare a vedere al cinema, o che spettacolo scegliere al Giacosa.

AI giovani d’oggi auguro di guardare, e non solo di vedere, cosa li circonda perché tutto questo li renderà unici e forti domani. Come dico sempre per resistere alle tempeste bisogna avere delle radici profondissime e Ivrea è terreno assai fertile per affondarle. Puoi diventare anche un baobab se sei consapevole.

Ivrea è bellissima, e auguro a tutti i ragazzi eporediesi di innamorarsene come ho fatto io. L’amore per la mia città ha cullato i miei dolori più profondi. La città mi ha restituito tutto l’amore incondizionato che io le dono ogni giorno quando ne ho avuto bisogno.

Ivrea, la Serra, il lago, non mi hanno mai tradita.

L’augurio che posso fare ai giovani eporediesi è proprio questo: di amare e di essere amati nella loro casa, nella loro terra, nella loro Ivrea, questo è il segreto per dominare ogni situazione in qualunque parte del mondo.

E cosa auguri a te stessa?

A me stessa auguro di avere sempre questa fame di vita. Mi auguro di essere sempre amata da mio marito, dalla mia famiglia, da chi mi circonda come lo sono stata sino ad oggi. Mi auguro di avere sempre la forza di alzarmi tutte le volte che ancora cadrò. Mi auguro di essere sempre migliore, per i miei figli, per i miei clienti, per chi mi giudica tutti i giorni in aula.

Per le stelle ha una personalità ricca di energie grazie alla quale affronta con  slancio tutte le situazioni della vita

Federica è nata sotto il segno dell’Ariete, con Luna in Cancro, Ascendente agli ultimi gradi del Leone, Marte e Venere ancora in Ariete. Una personalità ricca di energie che affronta con slancio tutte le situazioni della vita, spesso spinta dall’istinto che la fa agire prima di aver ponderato con accuratezza quanto sta accadendo. Ma in fondo questo è un tratto tipico dei nati dei Segni di Fuoco, simpatici ed amabili proprio per il fervore e l’entusiasmo genuino con cui affrontano la vita. I loro sentimenti sono veri, amano in modo semplice, consegnano il loro cuore nelle mani delle persone a cui vogliono bene e per loro mettono in campo tutta la loro generosità ed il loro altruismo. La Luna in Cancro è molto attaccata alla famiglia ed ai suoi valori, ma è in quadrato con il Sole, così come Mercurio, il pianeta che rappresenta i figli, è in opposizione a Saturno e Giove, il che può voler dire che a volte non è stato facile scegliere mantenendo un giusto equilibrio fra realizzazione personale e famiglia. Il Medio Cielo è nel Segno del Toro, dove adesso si trova Urano, pianeta che potrà portare novità importanti in campo professionale, così come bisognerà attendersi nuove opportunità nella seconda parte dell’anno, con il transito di Marte sulla decima casa.

 
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori