Cerca

MILANO. Secondo il Censis una famiglia su 10 senza soldi per cibo

MILANO. Secondo il Censis una famiglia su 10 senza soldi per cibo

Censis

L'Italia esporta sempre più generi alimentari ed è una nazione di sedicenti esperti di cibo, con chef casalinghi che si ispirano ai programmi televisivi e commensali che si siedono indifferentemente ai tavoli di un fast food come a quelli di un ristorante vegano. Dietro l'aspetto 'culturale', però, c'è quello sociale: nell'ultimo anno, a una famiglia su dieci (2,4 milioni, uno in più rispetto al 2007) è capitato di non aver soldi per poter acquistare il cibo necessario. La fotografia 'Gli italiani e il cibo' è stata scattata dal Censis ed è stata presentata all'Expo di Milano. Puglia (16,1%), Campania (14,2%) e Sicilia (13,3%) sono le regioni con la percentuale più alta di famiglie che vivono in condizione di disagio alimentare, che si fa sentire di più in quelle numerose: ha riguardato il 12,2% di quelle con figli minori (830.000). Le famiglie con figli sono anche quelle che hanno subito di più i tagli alla spesa alimentare negli anni 2007-2014: -15,6% le coppie con due figli, -18,2% le coppie con tre o più figli. Nel complesso, la spesa alimentare sul totale della spesa per consumi è diminuita dal 27,1% degli anni Settanta al 14,2% del 2014. L'Italia è comunque un popolo di conoscitori del cibo: 29,4 milioni di definiscono appassionati, 12,6 milioni intenditori e 4,1 milioni dei veri esperti. Riguardo le abitudini, i dati parlano di 6,3 milioni di lavoratori che ogni giorno mangiano fuori casa e di 38,5 milioni che preparano pietanze e ricette innovative apprese da ricettari o programmi Tv. Nelle diete quotidiane coesistono i fast food, con 20,2 milioni di italiani a cui capita di mangiarci, e il vegano o vegetariano, scelto da 19,5 milioni di italiani, di cui 4,5 milioni regolarmente. Per il 17,9% delle persone la cucina 'made in Italy' rappresenta un motivo di orgoglio e unisce il Paese. Se la crisi si fa sentire in famiglia, i suoi effetti non incidono più sull'export. Nel 2014, il valore delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande è stato pari a 28,4 miliardi di euro, con un +30,1% rispetto a cinque anni prima. Per il 2017 le previsioni indicano che l'export agroalimentare italiano crescerà dell'8,9% medio annuo. La sfida per "il post Expo è studiare la strategia per il nostro Paese - ha commentato il ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina - che ha nelle tipicità il suo punto di forza", ma che vanno "interpretate in uno scenario globale. Questa è la domanda che attraversa Expo: quali sono le nuove frontiere, dove posizionare il nostro punto di forza". Per il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, "è fondamentale esportare il modello italiano delle tipicità, non solo i prodotti. Solo così anche le esportazioni delle nostre nicchie saranno più facili". Per De Rita, "nella battaglia fra biodiversità e industrializzazione di massa, bisogna puntare sulle scelte individuali: la voglia di diversità è una voglia di democrazia". "Quando diciamo biodiversità diciamo varietà dei territori e dei prodotti - ha spiegato il commissario di padiglione Italia, Diana Bracco - Questo è il Made in Italy del cibo"

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori