Lunedì 6 Settembre alle ore 21.00, alla Società Canottieri Sirio, la libreria Mondadori incontra ROLANDO PICCHIONIche presenta "LA LUNGA SUPPLENZA", un libro scritto insieme a Nicola Gallino. Dialogherà con lui il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta e Giacomo Bottino. Previsto l'intervento di Monica Datrino. Moderatore Stefano Tallia del TG3. Letture di Oreste Valente In quasi sessant’anni di vita pubblica Rolando Picchioni ha attraversato da protagonista i grandi momenti della storia culturale e istituzionale d’Italia. Giovane democristiano emergente nella Torino della Fiat di Vittorio Valletta, assessore provinciale all’Istruzione e alla Cultura negli anni della grande immigrazione, presidente del Teatro Stabile di Torino, deputato, vice-responsabile nazionale Cultura per lo Scudo Crociato, sottosegretario ai Beni Culturali. Una carriera tutta in ascesa. Poi lo stop. Il suo nome finisce nell’elenco degli iscritti alla P2. Risulta totalmente estraneo, ma la politica consuma ugualmente le sue vendette. Bisogna ricominciare. E la seconda vita sarà non meno brillante della prima. Capogruppo Dc e poi presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, dove darà vita a quella straordinaria intuizione che sono gli Stati Generali. Direttore esecutivo del World Political Forum che porta in Piemonte i grandi della terra. E infine presidente per quindici anni del Salone del Libro di Torino, che raccoglie dall’orlo del fallimento e porta a livelli internazionali. La «lunga supplenza» è proprio questo. Quel ruolo di snodo, di cerniera fra politica e cultura che le Istituzioni e gli stakeholder privati affidano a corpi intermedi come la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, che Picchioni guida dal 1998 al 2015. Per un quindicennio la Fondazione è il perno sul quale ruota buona parte della proposta culturale che parte dal Piemonte e si irraggia in tutta Italia. Il Salone, ma non solo. Decine di eventi restati nella memoria collettiva, come le mostre per il Centenario delle Arti Decorative, Casa Olimpia a Sestriere, l’anno Unesco di Torino Capitale Mondiale del Libro, la gestione del vuoto lasciato dalla scomparsa del Premio Grinzane Cavour. La «lunga supplenza» occupa così un ruolo fondamentale nel raccordo tra la memoria e il futuro, nell’ascolto del territorio, nel dialogo fra il centro e le periferie; ruolo che viene meno solo con il mutare degli scenari e con il ritorno in primo piano del protagonismo dei nuovi politici. L’operazione di memoria individuale condotta in La lunga supplenza assieme a Nicola Gallino, giornalista di Repubblica e storico Responsabile Comunicazione e Stampa del Salone Internazionale del Libro, diventa così l’innesco per mettere a fuoco e interpretare, con il distacco dei tempi lunghi, fenomeni ancora in attesa di un’analisi disincantata o di una necessaria revisione di giudizio. Sottopelle pulsa costante il rapporto tra politica e cultura. L’idea opposta che di questo rapporto avevano negli anni Settanta una Dc fragile e disattenta e un Pci egemone e monolitico. La parabola che negli anni Novanta e primi Duemila vede una politica disorientata ritrarsi e affidare a corpi intermedi - come la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - il ruolo propulsore in quella che è stata appunto una «lunga supplenza». Il volume offre per la prima volta una ricostruzione lucida e puntuale di questa parabola. Tante le pagine legate a Ivrea e al Canavese: le campagne elettorali da globetrotter da un paese all’altro del giovane candidato Picchioni negli anni Settanta, la stagione internazionale delle mostre della grande arte russa al Castello di Torre Canavese con Mikhail Gorbačëv ospite di Marco Datrino, la parola «globalizzazione» che risuona sinistra per la prima volta nel 1997 agli Stati Generali di Ivrea aprendo una pagina drammatica e mai richiusa nella storia di questo territorio. Ma in Lunga supplenza non c’è solo l’analisi storica e sociale. Le radici a Dogliani, l’Erasmus ante litteram, l’incontro con snodi del Novecento come le prime elezioni libere in Spagna e con personalità mondiali come Gorbačëv, Benazir Bhutto o il generale Wojciech Jaruzelski immettono nel racconto anche tanta vita vissuta, che offre materiali e prospettive inedite a vicende ben lontane dall’aver scritto l’ultima pagina. ROLANDO PICCHIONI, è nato a Como nel 1936. Nella sua attività pubblica ha ricoperto molti incarichi: vicesindaco a Chivasso, assessore alla Cultura e Istruzione della Provincia di Torino, presidente del Teatro Stabile di Torino, parlamentare e viceresponsabile nazionale Cultura per la Democrazia Cristiana. È stato deputato dal 1972 al 1983 e sottosegretario ai Beni Culturali dal 1979 al 1981. In Consiglio regionale del Piemonte dal 1990 al 2005, come presidente dell’Assemblea ha promosso gli Stati Generali del Piemonte (1996-98). È stato direttore esecutivo del World Political Forum. Dal 1998 al 2015 ha guidato la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, l’ente promotore del Salone Internazionale del Libro di Torino e di numerosi progetti culturali fra cui l’anno Unesco di Torino Capitale Mondiale del Libro. NICOLA GALLINO (Torino, 1964) è giornalista professionista, storico e musicologo. Scrive per La Repubblica. Ha insegnato all’Università del Piemonte Orientale. È stato dal 2007 al 2018 capo ufficio stampa e responsabile della comunicazione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Per parteciparescrivere a iniziative@canottierisirio.it (oggetto "Incontro Picchioni"). Green Pass richiesto Info 349 82 82 777
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