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22 Giugno 2014 - 10:18
In piedi Pino Andriolo
"Questa sconfitta sorprende solo se non si considerano due cose: la spaccatura nel pd, causata da divisioni provocate dalla passata Amministrazione Comunale, con una conseguente perdita di circa quaranta di voti e il fatto che le due vecchie liste di opposizione hanno trovato un'intesa intorno ad un candidato che non era nemmeno della loro area politica (Perenchio era stato Assessore ai tempi del Sindaco Walter Catozzi)". In questo modo Giuseppe Andriolo, uscito sconfitto da queste elezioni, ed ora ai banchi della minoranza, spiega l'esito elettorale. "Noi – aggiunge in conclusione - abbiamo incrementato i consensi rispetto al 2009, passando dagli allora 1023 voti agli odierni 1068. La lista che ha vinto, invece, ha preso 1186 voti: ne ha persi quindi 300 rispetto alla somma dei voti di cinque anni fa (723 più 763 davano in tutto 1486). Dobbiamo poi considerare che c'è un partito grandissimo che è quello degli astenuti. 894 persone non hanno votato a cui si aggiungono 137 schede tra bianche e nulle, indice di scontentezza rispetto alle divisioni, ai litigi e alle alleanze avvenute finora". Andriolo risponde anche alle critiche di chi ha visto, nella sua sconfitta, una candidatura un po' debole perchè poco conosciuto a Pavone. "Sfido qualunque persona sconosciuta, che molti descrivono come sconosciuta – risponde – a prendere più voti rsipetto ad una persona nota, com'è stato nel nostro caso, rispetto, appunto, al 2009".
Andriolo è subito passato all'attacco. Martedì sera, durante il primo Consiglio Comunale, convocato per l'insediamento, ha preso la parola, ponendo, prima, una questione di opportunità sul doppio ruolo di Cobetto, Vicesindaco/Presidente del Consiglio, seppure consentito dallo Statuto. Poi ha puntato lo sguardo verso Giglio Tos e Perenchio. "Il modello di deleghe proposto è confuso e non organico – commenta -, vede la bellezza di sei persone occuparsi di territorio. Ma soprattutto la figura dell'Assessore esterno, indicato come punto di forza in campagna elettorale, è formente ridimensionata, con poche deleghe e due consiglieri affianco. Giglio Tos e Perenchio sono due sorvegliati speciali, a differenza di Cobetto e Ferrero, che detengono deleghe importanti senza consiglieri delegati intorno".
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