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27 Settembre 2017 - 09:35
La scuola elementare di Monteu da Po
Non c’è un bel clima in Consiglio comunale a Monteu da Po.
Lo certifica il fatto che, come suggerito dal segretario comunale durante la seduta della scorsa settimana, alla prossima occasione sarà richiesta la presenza della “forza pubblica”. I carabinieri, per intenderci.
Tra la neo amministrazione di Vittorio Covacci e l’opposizione di Laura Gastaldo non corre buon sangue.
E il dibattito dell’altra sera l’ha dimostrato una volta di più: le interrogazioni all’ordine del giorno e i punti in discussione sono stati esauriti nel tempo di un amen. O, meglio, come denuncia l’opposizione, senza alcun tipo di confronto o dibattito.
I consiglieri Laura Gastaldo e Marco Ferrero hanno infatti preso carta e penna e messo a verbale, pardon agli atti del Comune, tutto il loro malessere per il clima che si respira in sala consiliare.
Sentite un po’ qua: “Non è chiaro se il sindaco vuole prendere in giro l’intelligenza del gruppo di minoranza - inforcano Gastaldo e Ferrero dopo le risposte evasive ricevute alle interrogazioni e il ‘non-dibattito’ sul nuovo statuto di Seta - oppure se non è in grado di fornire risposte oppure se non ha ancora interiorizzato che ricopre una carica istituzionale e, che piaccia o no, deve interfacciarsi con tutti, senza nascondersi dietro a finte risposte”.
Durante il dibattito consiliare, Covacci ha bollato come piene d’accidia le interrogazioni mosse dall’opposizione. E, quindi, per questo, s’è rifiutato di rispondere. “Accidia - continuano Gastaldo e Ferrero -? Non capiamo che cosa non tolleri il sindaco, anche perché non c’è traccia d’accidia nelle nostre interrogazioni. E’ vergognoso un comportamento del genere, è un insulto all’intera popolazione. Ci riserviamo di agire coinvolgendo gli organi preposti perché tali azioni non sono solo inaccettabili, ma sono totalmente scorrette. Continueremo a presentare le nostre interrogazioni, perché questo è il ruolo che spetta all’opposizione e perché una risposta del sindaco è nell’interesse dell’intera cittadinanza, non certo solo nostro”.
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