Cerca

STRAMBINO. "Vai a cagare!", così Lupo a Revigliono

STRAMBINO. "Vai a cagare!", così Lupo a Revigliono

A sinistra col golfino blu Paolo Lupo

Non sono mancati battibecchi all’ultimo consiglio comunale. Sul finire della seduta il consigliere di maggioranza Paolo Lupo s’è alzato in piedi e con un bel “vai a cagare” detto quasi sottovoce alla rappresentante della minoranza, Gisella Revigliono, se n’è uscito dall’aula. Non è la prima volta che Lupo perde le staffe. Braccia incrociate. Smorfie, espressione di sottecchi... Non è il tipo che prende la parola ma senz’altro è molto plateale nel suo modo di esprimersi. In un consiglio comunale precedente si era alzato facendo il gesto di alzare le mani sull’avversario Roberto Rossi De Paoli, poi trattenuto dalla minuta vigilessa bionda che presenzia nell’aula. A far arrabbiare Lupo, ancora una volta, è stata la discussione sulle “interrogazioni urgenti”.  Presentate dalla minoranza e non accolte dal primo cittadino. “Decido io se sono urgenti” è ormai la cantilena della Cambursano. La minoranza, tuttavia, non poteva far altro. Dal 2015, infatti, l’Amministrazione ha modificato, in modo decisamente più restrittivi, il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale mettendo mano in particolare ai tempi per la presentazione di mozioni, interrogazioni ed interpellanze: non sono ammesse se non arrivano almeno sei giorni prima della seduta. In barba al tempo “fino alle 24 ore precedenti” che è sempre stato concesso nelle tornate precedenti. Peccato che la notifica della convocazione, per mercoledì scorso, sia arrivata alla minoranza la settimana prima. “Spiegateci come facciamo a presentare delle mozioni ed interrogazioni se non sappiamo nemmeno qual è l’ordine del giorno?” ha ricordato la minoranza.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori