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RIVAROLO Doveva prendersi cura di un'anziana. Invece la maltrattava

Web Redazione

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info@giornalelavoce.it

19 Gennaio 2015 - 18:26

RIVAROLO Doveva prendersi cura di un'anziana. Invece la maltrattava
 
Doveva prendersi cura di un'anziana. E invece l'avrebbe maltrattata, per diverso tempo. Una badante di origine rumena, è finita alla sbarra, presso il Tribunale di Ivrea. Linuta Cristea, 47 anni, residente a Rivarolo e difesa dall’avvocato Patrizia Mussano deve rispondere dell'accusa di maltrattamenti, denunciata dalle figlie della vittima. 
L'altra settimana, davanti al giudice Marianna Tiseo, sono stati sentiti diversi testimoni per fare chiarezza sulla vicenda. Le figlie dell'anziana (che è deceduta nel 2014 ma all'epoca aveva 89 anni), hanno raccontato di essersi rivolte, nel lontano 2007, a Cristea, perché non riuscivano più, da sole, a provvedere a tutto. 
"Nostra mia madre non era entusiasta perché teneva alla sua indipendenza – ha riferito una delle due – ma le sue condizioni di salute erano peggiorate, per cui avevamo deciso di avvalerci di un'aiutante". Il primo periodo sarebbe trascorso sereno. Cristea doveva visitare l'anziana tre volte al giorno per svolgere le pulizie ed altri lavori domestici. Nel 2008 pero', la figlie avevano cominciato a notare lividi sulle braccia. E poi di nuovo e di nuovo ancora. Le risposte di Cristea erano state evasive. "Sarà caduta dal letto". Il rapporto di lavoro era proseguito fino al maggio del 2011. "Abbiamo deciso alolra di licenziarla anche perché non rispettava gli orari, faceva un po' come le pareva". 
Soltanto in seguito nostra madre ci ha raccontato che le metteva le mani addosso e l'aggrediva". Una vicina di casa ha confermato di aver sentito in più di un'occasione urla e pianti provenire dall'abitazione. "Sei una cattiva sporcacciona" aveva udito un'altra testimone. Cristea avrebbe dato botte alla vittima sulle mani e sulle braccia avvertendola di tenere la bocca chiusa. Licenziata l'imputata ha anche chiesto alla famiglia 33mila euro tra arretrati e liquidazione, aprendo una causa civile. 
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