CUORGNE. Cinque anni a Emanuele Martano per spaccio di stupefacenti a minori

Condannato a cinque anni di reclusione per spaccio di stupefacenti, con l’aggravante di aver venduto hashish e marjuana a minorenni. Questa la sentenza pronunciata martedì scorso dal Tribunale di Ivrea nei confronti di Emanuele Martano, 21enne di Cuorgnè. Il giovane, difeso dall’avvocato Massimo Campanale, era stato arrestato nell’estate 2013 in seguito ad alcune segnalazioni di genitori, allarmati per le abitudini assunte dai figli a causa di “cattive compagnie“.

Il collegio, presieduto dal giudice Carlomaria Garbellotto, ha accolto le richieste formulate dal Pubblico Ministero Ruggiero Crupi considerando che tra gli acquirenti c'erano addirittura undicenni. La ricostruzione dei fatti è stata piuttosto complessa, tanto che i giudici hanno dovuto ammonire più volte i minorenni interrogati a riferire tutta la verità, pena il rischio di incorrere nel reato di falsa testimonianza. Una ragazzina è addirittura scoppiata in lacrime, in aula, dopo aver tentato di smentire le dichiarazioni rese a suo tempo di fronte ai carabinieri.

E' emerso infine un quadro piuttosto chiaro. Martano avrebbe fornito piccole ma frequenti dosi di droga. La vendita non era un fatto occasionale ma un’abitudine ormai ben consolidata e regolata da codici precisi. Tramite sms i compratori comunicavano con l’imputato, in maniera più o meno implicita, modalità e luoghi degli incontri che molto spesso si svolgevano davanti l’istituto dei Salesiani. L'attività, quasi quotidiana, non si sarebbe limitata ad un gruppo ristretto di amici. Martano avrebbe addirittura iniziato altri ragazzini molto più piccoli al consumo di stupefacenti.

Il Pm, di fronte a questa ricostruzione allarmante, aveva chiesto pertanto una condanna esemplare. La difesa, che mirava all'assoluzione, ricorrerà molto probabilmente in appello.