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Cronaca

Due anni di degrado in pieno giorno: finalmente rimossa l’auto usata per spaccio, prostituzione e bivacchi

Residenti esasperati, condizioni igieniche insostenibili e una battaglia lunga: ora la svolta. “Uniti si vince”

Due anni di degrado

Due anni di degrado in pieno giorno: finalmente rimossa l’auto usata per spaccio, prostituzione e bivacchi

Per due anni è stata il simbolo di un quartiere lasciato a cavallo tra resistenza e rassegnazione. Un’auto, apparentemente parcheggiata come tante altre, ma che in realtà aveva trasformato via Ozegna, nel cuore della Barriera di Milano, in un punto nevralgico di spaccio, prostituzione, bivacchi e consumo di stupefacenti. Una presenza costante, disturbante, che i residenti non avevano mai smesso di denunciare, segnalare, documentare.

Ora quell’auto non c’è più. Rimossa questa mattina dopo un interminabile percorso di sollecitazioni e interventi richiesti dal territorio, la sua assenza segna un cambio di passo che molti aspettavano: decoro ripristinato, odori scomparsi, sicurezza migliorata. Il primo respiro dopo anni di insofferenza quotidiana.

Per chi vive in via Ozegna, all’altezza del civico 12, la vicenda non era più solo una questione di ordine pubblico: era diventata una prova di resistenza personale. La vettura, utilizzata come riparo da frequentatori dediti a ogni tipo di attività illecita, si era trasformata in un micro–ecosistema di degrado. Al risveglio di chi la occupava, la strada e il marciapiede si trasformavano in una latrina a cielo aperto, con bisogni fisiologici lasciati ovunque, miasmi insopportabili e un impatto igienico–sanitario non più tollerabile.

Nonostante le richieste continue dei residenti, la rimozione non è stata immediata. Ed è proprio su questo punto che arriva il commento politico più netto: «Chi pensa che basti una telefonata alla Municipale per risolvere situazioni come questa non conosce la complessità degli interventi», spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia, ricordando come le procedure, gli accertamenti e le verifiche necessarie abbiano allungato un’attesa diventata logorante per chi viveva il problema ogni giorno.

Ma oggi il risultato è arrivato. “Ci sono voluti due anni, ma l’importante è aver portato a casa la soluzione”, sottolinea chi ha seguito la vicenda passo dopo passo. L’obiettivo non era solo rimuovere un veicolo: era riaffermare un principio, quello per cui un quartiere non può essere abbandonato, e che quando cittadini e istituzioni lavorano insieme, anche la battaglia più ostinata può trovare un epilogo.

Un ringraziamento particolare viene rivolto al presidente Valerio Lomanto, che in questo lungo periodo ha continuato a presidiare il territorio, parlare con i residenti, sostenere le loro segnalazioni e, soprattutto, impedire che la sfiducia prendesse il sopravvento. Per molti, la sua presenza è stata determinante nel mantenere alta l’attenzione su una vicenda che rischiava di finire in fondo all’agenda delle priorità.

Oggi via Ozegna si sveglia diversa. Non risolta, perché i problemi di Barriera di Milano restano profondi e complessi, ma certamente più dignitosa, più pulita, più vivibile. La rimozione di quell’auto racconta che il degrado non è un destino inevitabile, che la perseveranza può fare la differenza e che la comunità – quando decide di non arrendersi – può davvero cambiare il volto delle sue strade.

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