AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
05 Dicembre 2025 - 20:19
Fiaccolata a Torino per l’imam Shahin: in centinaia chiedono lo stop all’espulsione
Torino accende le fiaccole per chiedere la liberazione di Mohamed Shahin, l’imam della moschea di San Salvario raggiunto da un provvedimento di espulsione firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nel tardo pomeriggio, davanti al Municipio, in piazza Palazzo di Città, si è svolto un presidio che ha raccolto circa duecento persone, un’iniziativa organizzata dal coordinamento “Torino per Gaza”. Una mobilitazione che non si limita al capoluogo piemontese: iniziative analoghe si sono tenute in contemporanea anche a Genova, Modena, Ferrara e Napoli, segno di una rete nazionale che segue con preoccupazione la vicenda dell’imam.
La piazza torinese ha esposto uno striscione con la scritta “Free Shahin nobody deported for supporting Palestine” insieme all’immagine del religioso, diventato nelle ultime settimane una figura al centro del dibattito pubblico dopo il provvedimento che ne ha disposto l’espulsione. L’imam si trova attualmente nel Cpr di Caltanissetta, in attesa degli sviluppi della procedura.
Durante il presidio, gli organizzatori hanno rivolto un appello diretto al sindaco Stefano Lo Russo, chiedendo che esprima pubblicamente la sua posizione e che il Comune renda visibile il sostegno alla causa attraverso uno striscione affisso dal palazzo municipale. Le richieste nascono dal fatto che, secondo i promotori, nei confronti di Shahin non risulterebbero ipotesi di reato né contestazioni relative a forme di istigazione al terrorismo: le sue parole pronunciate nelle piazze delle manifestazioni pro-Palestina, sostengono i partecipanti, sarebbero state un’espressione del diritto di manifestare opinioni. Da qui l’interrogativo alla base della protesta: come si giustifica un provvedimento di espulsione in assenza, secondo la piazza, di un impianto accusatorio a suo carico?
Il corteo di fiaccole acceso davanti al Comune ha assunto anche un valore simbolico più ampio. L’iniziativa si inserisce infatti nel clima di forte mobilitazione cittadina attorno agli eventi internazionali legati al conflitto in Medio Oriente, con particolare attenzione alle conseguenze politiche e sociali sul territorio italiano. La vicenda di Shahin, che per molti rappresenta un punto di intersezione tra libertà di espressione, sicurezza nazionale e gestione dell’immigrazione, sta alimentando un dibattito che tocca istituzioni, associazioni e comunità religiose.
Mentre il presidio si scioglieva lentamente, la richiesta della piazza restava la stessa: chiarire i motivi dell’espulsione e sollecitare un intervento politico da parte delle istituzioni locali. Una pressione che nelle prossime ore potrebbe tradursi in nuove iniziative, mentre l’imam rimane al Cpr di Caltanissetta in attesa delle valutazioni delle autorità competenti.

Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.