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Cronaca
01 Dicembre 2025 - 18:59
Torino, la truffa del finto investito crea panico tra gli automobilisti (foto di repertorio)
Era un trucco tanto semplice quanto aggressivo, messo in scena con una sicurezza disarmante. A Torino un uomo sulla sessantina, descritto come ben vestito e dall’atteggiamento convincente, ha trascorso mesi a mettere in atto la stessa manovra: colpire un’auto in transito, fingersi investito e tentare di ottenere denaro dagli automobilisti spaventati. Un copione ripetuto senza esitazioni, soprattutto tra Crocetta e San Donato, dove la polizia locale di Torino sta ormai da tempo raccogliendo segnalazioni a raffica.
L’ultimo episodio accertato risale allo scorso ottobre. Una donna ha sentito un colpo improvviso sulla carrozzeria, poi l’uomo che si avvicinava lamentando un presunto investimento. La vittima designata però non si è lasciata prendere dal panico: non lo ha fatto salire sull’auto e ha chiamato prima l’ambulanza, poi il marito. Una scelta che ha mandato all’aria il piano del truffatore, costringendolo ad allontanarsi rapidamente. Un comportamento lucido che oggi la polizia locale indica come esempio per chi dovesse trovarsi nella stessa situazione.
Secondo quanto riferito dagli agenti, dalla scorsa primavera sono arrivate una trentina di denunce per episodi simili. Una cifra che restituisce l’idea di un fenomeno in piena espansione, nonostante un primo intervento concreto fosse arrivato già a giugno, quando l’uomo era stato arrestato in flagranza dal Reparto Operativo Speciale. Nonostante l’arresto, le segnalazioni non si sono fermate, lasciando intuire che molti episodi potrebbero non essere stati ancora formalmente denunciati.
La polizia locale invita infatti chiunque abbia avuto contatti con truffe riconducibili allo stesso schema a farsi avanti senza esitazioni e a rivolgersi alla centrale operativa chiamando lo 011 011 011. Un appello che mira a ricostruire l’intera rete di episodi e a mettere un freno definitivo alle azioni dell’uomo.
Il meccanismo della finta vittima di investimento non è nuovo, ma è raro che venga ripetuto con tanta determinazione e per un tempo così prolungato. Nel caso torinese, il truffatore avrebbe puntato sulla paura e sul senso di responsabilità degli automobilisti, sfruttando il classico timore di aver realmente commesso un errore alla guida. Una trappola psicologica che, secondo gli investigatori, può funzionare soprattutto quando la vittima è sola o colta di sorpresa in zone trafficate o semideserte.
L’indagine è ancora aperta e gli agenti stanno raccogliendo testimonianze, ricostruzioni e dettagli utili a definire con precisione la sequenza dei fatti. Ogni nuova segnalazione aiuta a delineare un quadro più completo di una truffa tanto subdola quanto insistita, che negli ultimi mesi ha toccato diverse vie della città, con particolare insistenza nei due quartieri già menzionati.
Chi ha assistito a episodi simili o teme di esserci incappato è invitato a segnalare tutto alle forze dell’ordine. La raccomandazione è chiara: non cedere a richieste di denaro, non far salire estranei sul veicolo e chiamare immediatamente i soccorsi e la centrale operativa. Solo così sarà possibile chiudere il cerchio su una vicenda che, nonostante l’arresto estivo, sembra avere ancora strascichi in corso.
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