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Cronaca
30 Novembre 2025 - 09:12
Finti carabinieri bloccati in Canavese mentre tentano di raggirare un 77enne
La telefonata è arrivata sul numero fisso di casa, come spesso accade in questi raggiri costruiti per colpire chi vive in zone isolate. Un uomo di 77 anni, residente a Valprato Soana, è stato contattato da qualcuno che si è presentato come un maresciallo dei carabinieri. Il tono era formale, la storia credibile quanto basta per disorientare: l’auto dell’anziano, gli è stato detto, sarebbe stata coinvolta in un furto in una gioielleria di Torino. Per questo, serviva un confronto immediato con l’oro di famiglia. Era necessario raccogliere tutti i preziosi presenti in casa e consegnarli a un incaricato, così da “compararli” con il bottino del colpo. Una truffa nota, ma ancora oggi capace di intrappolare le vittime più fragili.
Questa volta, però, il piano non ha funzionato. La sorella dell’anziano, che ha assistito alla telefonata, è stata la prima a nutrire dubbi. Il racconto non la convinceva: troppi dettagli forzati, troppa insistenza nel voler ottenere l’oro. Ha subito chiamato la figlia, accorsa a casa della madre e dello zio. Insieme hanno preso la decisione più prudente: contattare la vicina stazione dei carabinieri di Ronco Canavese per verificare se quanto stava accadendo fosse autentico.
La risposta dei militari è stata immediata. Nessuna indagine su gioiellerie, nessun coinvolgimento dell’auto del 77enne: era un tentativo di truffa in piena regola. E così è scattato il piano per bloccare i responsabili. I carabinieri hanno allestito un appostamento nella piazzetta di Valprato Soana indicata come luogo della consegna. Un punto vicino all’abitazione dell’anziano, scelto dai truffatori per un ritiro rapido e senza testimoni.
Restando in costante contatto con la centrale operativa e continuando a seguire le indicazioni fornite al telefono dai truffatori, i militari hanno atteso che qualcuno si presentasse a ritirare la busta con l’oro di famiglia. E puntuali sono arrivati due uomini, un 29enne e un 32enne, convinti di poter completare l’operazione. Sono stati bloccati mentre stavano per prendere in consegna il plico, consegnato dalla nipote dell’anziano secondo le istruzioni ricevute.
L’arresto in flagranza è scattato immediatamente. I due sono stati accompagnati alla Casa circondariale di Ivrea con l’accusa di tentata truffa aggravata in concorso. Gli investigatori stanno ora verificando se dietro di loro ci sia una rete più ampia, vista la precisione del copione usato e la scelta di una piccola comunità montana, spesso considerata terreno fertile per questo tipo di raggiri.
Il caso, pur concluso positivamente, riaccende l’allarme su una tipologia di truffa sempre più diffusa, che sfrutta il nome dell’Arma per ingannare le vittime e carpire fiducia. A Valprato Soana, questa volta, la prontezza della famiglia e l’intervento rapido dei veri carabinieri hanno impedito che qualcuno perdesse tutto ciò che aveva in casa.
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