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Cronaca
28 Novembre 2025 - 10:51
Moncalieri sconvolta, due adolescenti accusati di violenza su una coetanea fragile
La storia che arriva da Moncalieri è una delle più difficili e dolorose degli ultimi anni. Due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati arrestati e collocati in una comunità per minori con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e violenza privata, aggravate dalla condizione di disabilità psichica della vittima, una quattordicenne che gli inquirenti considerano particolarmente vulnerabile. Il provvedimento porta la firma della giudice Maria Grazia Devietti Goggia del Tribunale per i minori di Torino e ha segnato l’avvio di un’indagine complessa, che sta scatenando un’ondata di inquietudine in città.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, i fatti si sarebbero consumati tra la tarda serata del 31 ottobre e le ore successive dell’1 novembre 2025. È un arco temporale ancora in fase di definizione, ricostruito attraverso testimonianze, verifiche incrociate e analisi che devono tenere insieme frammenti diversi di una notte lunga e, per molti aspetti, ancora oscura. A rendere il quadro ancora più grave c’è la presenza di un video, ritenuto dall’autorità giudiziaria potenzialmente decisivo. Dalle prime informazioni risulta che la registrazione sia stata vista da una terza persona prima di essere cancellata dai due indagati. Gli esperti stanno già lavorando per recuperare tracce digitali, backup o frammenti che possano confermare o smentire quanto ipotizzato.
Nel gruppo presente durante i fatti c’era anche una ragazza di 16 anni, che non ha ricevuto misure cautelari ma resta indagata. La sua posizione è tuttora al vaglio: gli inquirenti devono stabilire se abbia avuto un ruolo attivo, se sia stata semplice spettatrice o se, come spesso accade in dinamiche che coinvolgono adolescenti e contesti confusi, non abbia pienamente compreso ciò che stava accadendo.
La tensione attorno al caso è esplosa nei giorni successivi alla presunta violenza. Un gruppo di amici della vittima ha tentato una spedizione punitiva contro uno dei due ragazzi arrestati. Solo l’intervento dei carabinieri ha impedito che la situazione degenerasse in un nuovo episodio di violenza. Un segnale inquietante, che conferma come la giustizia sommaria non solo non risolva nulla, ma rischi di aggiungere ulteriori ferite a una vicenda già devastante.

Sul fronte investigativo, restano molti aspetti da chiarire. È necessario comprendere cosa sia accaduto in ogni fase della notte tra Halloween e il giorno successivo, verificare se il video sia recuperabile e in quali condizioni, definire con precisione il ruolo dei singoli partecipanti e individuare eventuali ulteriori riscontri attraverso testimonianze o analisi informatiche. Tutto questo senza dimenticare un principio fondamentale: fino a una sentenza definitiva, tutti gli indagati sono presunti innocenti.
Al centro rimane la condizione della vittima, che deve essere protetta in ogni fase del procedimento. La riservatezza assoluta sull’identità, il supporto psicologico e l’accompagnamento in un percorso di cura sono elementi indispensabili, soprattutto in un caso che coinvolge una persona fragile e molto giovane.
La comunità di Moncalieri è scossa. Genitori, insegnanti, amministratori e cittadini si interrogano su come sia stato possibile che una vicenda del genere potesse maturare in un contesto apparentemente ordinario. Questa storia non chiama solo in causa la magistratura, ma anche la capacità degli adulti di riconoscere segnali d’allarme, la necessità di educazione affettiva e digitale, il bisogno di un sostegno concreto ai più giovani.
La verità giudiziaria arriverà nei tempi necessari, ma intanto resta lo smarrimento di fronte a due ragazzi così giovani accusati di fatti tanto gravi e una vittima che dovrà attraversare un percorso lungo e delicato. La comunità, ora, è chiamata a un compito altrettanto impegnativo: evitare clamori, evitare giudizi sommari e custodire uno spazio di rispetto, perché la giustizia possa fare il suo lavoro senza che la vicenda venga trascinata in un vortice di rabbia e semplificazioni.
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