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Cronaca
08 Ottobre 2025 - 12:11
Torino, giovane trovato morto sui gradoni di via Mascagni: si indaga per overdose
È stato trovato senza vita, senza documenti e senza un nome, disteso sui gradoni del campetto nel giardino di via Mascagni, a Torino, nel quartiere Barriera di Milano. Il ritrovamento è avvenuto nella mattinata di martedì 7 ottobre, quando alcuni residenti, passando davanti all’area verde inaugurata appena un paio d’anni fa, hanno notato il corpo immobile di un giovane. Hanno subito chiamato i soccorsi, ma all’arrivo del 118 non c’era più nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti la Polizia di Stato, la Scientifica e i necrofori, che hanno eseguito i primi rilievi per ricostruire la scena. Dai primi riscontri medico-legali, l’ipotesi più probabile è quella di una morte per overdose, forse provocata dall’assunzione di stupefacenti sintetici o da una dose eccessiva di oppiacei.
Secondo le prime valutazioni, l’uomo — dall’apparente età di circa 25 anni e probabilmente di origine centroafricana — potrebbe essere un assuntore abituale di droga, ma non si esclude che fosse coinvolto nello spaccio locale e abbia ingerito sostanze per sfuggire a un controllo o durante un malore improvviso. L’autopsia, già disposta dalla Procura di Torino, chiarirà le cause esatte del decesso.
La Polizia è al lavoro per identificarlo: sono state rilevate le impronte digitali e inviate ai database nazionali per una possibile corrispondenza. Al momento, però, nessuna denuncia di scomparsa sembra combaciare con i dati rilevati. Il giovane non aveva con sé né telefono né portafoglio, un dettaglio che lascia aperta la possibilità che fosse un senzatetto o una persona già nota ai servizi sociali del quartiere.
La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente sui social network, accendendo nuovamente il dibattito sulle condizioni di degrado e marginalità che caratterizzano l’area di Barriera di Milano. Un quartiere che da anni convive con episodi di microcriminalità, spaccio e consumo di droga in strada, nonostante i ripetuti interventi delle forze dell’ordine e i tentativi di riqualificazione urbana promossi dal Comune.
Molti residenti, scossi dall’accaduto, hanno commentato con amarezza: "Non è la prima volta che succede. Questo giardino dove giocano i bambini non dovrebbe diventare un rifugio per chi si droga". Una testimonianza che riflette il senso di abbandono percepito da chi vive quotidianamente in una zona segnata da contrasti sociali e povertà crescente.
Mentre proseguono le indagini per dare un nome e un volto alla vittima, la tragedia di via Mascagni si aggiunge a una lunga serie di episodi che raccontano una Torino fragile, dove il disagio e la dipendenza si consumano spesso nel silenzio, lontano dai riflettori ma nel pieno della città.
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