Si risveglia il bimbo precipitato dal balcone a Torino

Migliorano le condizioni del bambino di 4 anni caduto domenica scorsa dal balcone di casa in corso Taranto 181, a Torino. Dopo quasi una settimana trascorsa nel reparto di rianimazione dell’ospedale infantile Regina Margherita, diretto da Simona Quaglia, il piccolo si è svegliato, è vigile e non è più in terapia intensiva. I medici hanno deciso di sciogliere la prognosi e di trasferirlo nel reparto di chirurgia, dove proseguirà le cure e la riabilitazione.

Paura a Torino: bimbo di 4 anni cade dal balcone, è grave

Incidente nel pomeriggio di domenica 28 settembre in corso Taranto. Trasportato in codice rosso al Regina Margherita

L’incidente era avvenuto quando il bambino, mentre giocava con il gatto di famiglia, era scivolato attraverso l’apertura formatasi tra le sbarre della ringhiera del balcone, cadendo nel vuoto da un’altezza di circa tre metri. Un cedimento che, come emerso in seguito, non era recente. La mamma, presente in casa al momento della caduta, aveva raccontato che il piccolo stava semplicemente giocando quando si è sporto troppo, perdendo l’equilibrio.

In un primo momento si era ipotizzato che il peso del bambino potesse aver provocato la rottura della balaustra, ma gli accertamenti condotti dalla polizia hanno ricostruito un quadro diverso: la ringhiera era già danneggiata da tempo e non era mai stata riparata. Gli agenti, arrivati sul posto subito dopo l’incidente, non avevano trovato a terra alcuna sbarra rotta o distaccata, segno che il cedimento non si era verificato al momento della caduta.

Le indagini proseguono per chiarire eventuali responsabilità legate alla mancata manutenzione del balcone. Nel frattempo, la notizia del miglioramento del piccolo ha portato sollievo non solo ai familiari ma anche ai sanitari che si sono presi cura di lui giorno e notte.

Dopo giorni di apprensione, dal Regina Margherita arriva finalmente un segnale positivo: il bambino è fuori pericolo e sta rispondendo bene alle cure. Un sollievo per tutta la città, che aveva seguito con angoscia le sue condizioni dopo l’incidente.