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Cronaca

Tentato stupro e rapina in casa a Bra: donna aggredita con un taglierino

23enne marocchino arrestato poche ore dopo con ancora il cellulare insanguinato della vittima

Tentato stupro e rapina

Tentato stupro e rapina in casa a Bra: donna aggredita con un taglierino

Un furto notturno si è trasformato in un incubo di violenza a Bra, dove una donna che vive sola è stata aggredita nella sua abitazione da un malvivente armato di taglierino. L’episodio si è verificato nella notte tra domenica e lunedì, quando la vittima, svegliata da strani rumori provenienti dal garage, si è affacciata scoprendo l’uomo intento a sottrarre una motozappa.

Alla vista della proprietaria, il ladro non ha esitato a spingerla con forza all’interno dell’abitazione, colpendola ripetutamente al volto con il taglierino. Non pago, ha tentato anche di abusare sessualmente di lei. Solo la strenua resistenza della donna, che ha lottato disperatamente per divincolarsi, ha impedito che l’aggressione degenerasse.

Il rapinatore, messo in difficoltà dalla determinazione della vittima, è riuscito comunque a sottrarle il cellulare e alcuni monili prima di fuggire. Appena le è stato possibile, la donna ha contattato il 112, ricevendo soccorso immediato dai carabinieri della stazione di Bra, che hanno avviato le indagini senza perdere tempo.

Le ricerche si sono concluse poche ore dopo, quando i militari hanno fermato un 23enne di nazionalità marocchina, domiciliato a Bra e già gravato da numerosi precedenti. L’uomo, al momento dell’arresto, aveva ancora con sé lo smartphone della donna e indossava vestiti macchiati del suo sangue, una prova schiacciante che ha immediatamente collegato il fermato all’aggressione.

La vittima, trasportata all’ospedale di Verduno, ha riportato lesioni multiple con una prognosi di trenta giorni. Un bilancio pesante, che testimonia la brutalità dell’attacco e l’angoscia vissuta in quelle interminabili ore di terrore.

Il giovane, dopo le formalità di rito, è stato tradotto su disposizione dell’autorità giudiziaria nella casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino, in attesa dei successivi sviluppi giudiziari.

Il caso ha destato forte indignazione in città, non solo per la violenza dell’episodio, ma anche perché ancora una volta ad agire è stata una persona già nota alle forze dell’ordine. Un dettaglio che riapre il dibattito sulla sicurezza e sull’efficacia dei controlli nei confronti dei soggetti recidivi, troppo spesso liberi di muoversi indisturbati fino a quando non si consuma l’ennesima violenza.

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