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Cronaca

Violenza nei centri massaggi: arrestato un uomo a Torino dopo mesi di aggressioni

Accusato di stupro, rapina e tentata estorsione: quattro le vittime, tutte cittadine cinesi

Violenza nei centri massaggi: arrestato un uomo a Torino dopo mesi di aggressioni

Violenza nei centri massaggi: arrestato un uomo a Torino dopo mesi di aggressioni (foto di repertorio)

È finito in carcere l’uomo ritenuto responsabile di una serie di gravi episodi avvenuti a Torino tra novembre e dicembre 2024. La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del presunto aggressore, accusato di violenza sessuale, rapina e tentata estorsione. Le vittime sono quattro lavoratrici di origine cinese, tutte impiegate in diversi centri massaggi del capoluogo.

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, gli attacchi si sono verificati con modalità simili, sempre all’interno degli esercizi dove le donne lavoravano. In una prima occasione, l’uomo avrebbe fatto irruzione nel locale per poi aggredire una dipendente, sottrarle i cellulari e il denaro, costringendola infine ad avere un rapporto sessuale. In un altro episodio, avrebbe minacciato una seconda donna, riuscendo a farsi consegnare contanti e altri oggetti personali. Un terzo tentativo di rapina sarebbe stato sventato dalla prontezza della vittima, che ha reagito mettendolo in fuga.

Non pago, lo stesso soggetto si sarebbe ripresentato la sera seguente presso uno dei centri già colpiti, cercando di ottenere denaro in cambio della restituzione del cellulare sottratto il giorno precedente. L’episodio, secondo la ricostruzione degli investigatori, configura una vera e propria tentata estorsione.

Gli agenti sono riusciti a risalire all’identità del sospettato grazie a una combinazione di elementi investigativi: l’analisi dei tabulati telefonici dei dispositivi rapinati, la visione delle immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza presenti nei pressi dei centri massaggi e il riconoscimento fotografico da parte delle vittime. Gli elementi raccolti sono stati ritenuti sufficientemente gravi da giustificare l’emissione dell’ordinanza cautelare in carcere.

L’operazione, coordinata dalla Procura di Torino, riaccende l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro più vulnerabili, dove spesso il rischio di violenze si accompagna alla solitudine e alla marginalità delle vittime.

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