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Cronaca

Lite condominiale finisce a colpi di pistola: arrestati suocero e genero a Giaveno

Violenta escalation dopo un banale dissidio per la verniciatura di una scala. I due uomini, armati, hanno aggredito un vicino di casa

Lite condominiale

Lite condominiale finisce a colpi di pistola: arrestati suocero e genero a Giaveno

Una lite per la verniciatura di una scala condominiale si è trasformata in un vero e proprio episodio di violenza armata. È successo a Giaveno, comune della Val Sangone, la sera dell’8 giugno, quando due uomini, suocero e genero di 53 e 22 anni, hanno deciso di "risolvere" la questione con minacce, botte e persino uno sparo.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Giaveno, i due avrebbero raggiunto la casa di un vicino con cui avevano avuto un diverbio nei giorni precedenti. In mano avevano una pistola e un bastone. I toni sono saliti rapidamente. Dopo schiaffi e intimidazioni, uno dei due avrebbe puntato la pistola alla tempia della vittima e, come se non bastasse, avrebbe esploso un colpo in aria, a scopo intimidatorio.

Pochi minuti dopo è partita la chiamata al 112. I carabinieri si sono messi sulle tracce degli aggressori e li hanno individuati e arrestati la mattina successiva, il 9 giugno, nell’abitazione del giovane genero, distante appena due chilometri dal luogo dell’aggressione.

Sul posto, con il supporto della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Torino, è stato trovato un bossolo calibro 7,65, compatibile con una pistola semiautomatica. Al momento, l’arma non è ancora stata ritrovata, ma le ricerche sono in corso.

I due sono stati arrestati in flagranza di reato e sono gravemente indiziati per una lunga serie di accuse: porto e detenzione abusiva di arma da sparo in luogo pubblico, minaccia aggravata dall’uso di arma da fuoco, percosse aggravate e accensioni ed esplosioni pericolose. Tutto per una lite condominiale scoppiata per un semplice intervento di tinteggiatura.

Il provvedimento, come chiarito dagli investigatori, è stato emesso nell’ambito delle indagini preliminari. Entrambi gli uomini restano pertanto presunti innocenti fino all’eventuale sentenza definitiva.

Un episodio che mette in luce, ancora una volta, quanto le tensioni tra vicini possano degenerare quando a mancare è il buonsenso. Ma anche quanto armi detenute illegalmente possano trasformare una banale discussione in una minaccia reale per la sicurezza collettiva.

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