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Cronaca
28 Maggio 2025 - 17:06
Strangolata e nascosta in un armadio: Martina, 14 anni, uccisa dall’ex fidanzato (foto di repertorio)
Una pietra, forse più d’una. La furia cieca e ossessiva di un diciannovenne incapace di accettare un “no”. Il corpo senza vita di Martina Carbonaro, 14 anni, è stato trovato in un edificio abbandonato vicino all’ex stadio Moccia di Afragola, nascosto in un armadio. A indicare il luogo del delitto è stato Alessio Tucci, l’ex fidanzato della vittima, che avrebbe confessato tutto ai carabinieri: “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”.
Secondo gli investigatori, Martina aveva accettato di rivederlo, ma solo per chiarire. Si sono incontrati dove erano soliti vedersi quando stavano insieme. Lì sarebbe scoppiata una lite, degenerata in violenza. Alessio, muratore, nato nel luglio 2006, l’avrebbe colpita con violenza usando pietre trovate sul posto, fino a ucciderla. Poi avrebbe nascosto il corpo, cercando di far sparire le tracce.
Era scomparsa nella serata di domenica 26 maggio. Era uscita per prendere un gelato con un’amica e aveva detto alla madre che sarebbe rientrata presto. L’ultimo contatto è stato alle 20.30: “Sto tornando”, le ha detto al telefono. Poi più nulla. La famiglia ha lanciato disperati appelli sui social. A trovarla sono stati i carabinieri della Compagnia di Casoria, insieme al Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, dopo un’attività serrata di ricerca e perlustrazione coordinata dalla Procura di Napoli Nord.
Il fermato è accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Ha fornito una confessione dettagliata e ha portato gli inquirenti sul luogo dove aveva lasciato il corpo. Le modalità dell’omicidio sono definite cruente. Il giovane è attualmente sottoposto a fermo.
La madre, Enza Cossentino, ha parlato con voce rotta dal pianto: “Voglio giustizia. Voglio l’ergastolo per questo ragazzo. Che peccato ha fatto mia figlia? Era bella come il sole”. Poi, su Facebook: “Vola in alto Martina, chi ti ha fatto del male la pagherà”.
Il sindaco di Afragola, Antonio Pannone, ha espresso il cordoglio della città: “Una tragedia immane. È stato tolto a Martina il diritto di vivere. Di fronte alla barbarie di chi non rispetta la libertà e la dignità femminile, esprimo alla famiglia il più profondo dolore della nostra comunità”.
Il caso ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Una giovane vita spezzata da quella violenza che, ancora una volta, si insinua tra le pieghe più vulnerabili dell’adolescenza. E che chiede giustizia.
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